Strage di gatti a Caprarola, la disperazione del residente che li accudiva

di Sara Grassotti

Caprarola

Dallo scorso 19 maggio, nel centro storico di Caprarola c’è chi, sistematicamente e con innaturale ferocia, uccide gatti in maniera brutale. A raccontarlo è Maurizio Acciarino, originario di Napoli ma da anni residente nel borgo della Tuscia, amante degli animali al punto di prendersi cura di alcuni mici che erano soliti gironzolare nei paraggi di casa sua.

Mi hanno assassinato tre gatti – racconta Acciarino, lasciando trasparire tutta la sua disperazione -. Il primo, nero, l’ho trovato esanime la mattina del 19 maggio mentre andavo a prendere l’autobus per Roma. Ho immediatamente presentato denuncia alla Forestale, ma per alcuni problemi tecnici non è stata formalizzata. A distanza di una settimana, è stata ammazzata la seconda, una gatta dal manto chiaro, per cui ho fatto un esposto ai Carabinieri, da cui ho ricevuto conforto e comprensione. Infine, nella notte fra il 6 e il 7 giugno, il terzo efferato omicidio a danno di una gatta bianca e grigia. Mi ha avvisato una mia vicina e stavolta non ho avuto neanche la forza di andare a vedere la salma”.

1mo gatto   2a gatta   3a gatta

La serialità di queste efferate uccisioni nutre il sospetto e la preoccupazione di molti abitanti che in futuro questa tragica sorte possa toccare ad altri dei numerosi gatti che vivono a Caprarola. “Sono distrutto – conclude Maurizio Acciarino -, ma vorrei che questi assassini la paghino carissima. Oltretutto, chiunque si stia macchiando di questi crimini tremendi getta fango sull’immagine dell’intero paese”.

Si ricorda che, secondo l’articolo 544 bis del Codice Penale (Uccisione animali): “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni”. Una pena decisamente troppo lieve, se rapportata all’entità del reato.

 

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