Per il ciclo 2025–26, Spin-OFF apre le porte a ‘Chronotopia’, un’indagine articolata e plurale sul Tempo, sulle sue forme e percezioni, sulle sue tracce e assenze ricercate nella rilettura del lavoro di alcuni artisti selezionati. Nello specifico i progetti espositivi della prossima stagione vedranno attiva la collaborazione curatoriale tra Valentina Muzi (curatrice indipendente e giornalista di Artribune) e Lorenzo Rubini (curatore indipendente e fondatore di THEPÒSITO Art Space).La esposizione si articola dal 13/09/2025 al 13/10/2025 a Narni, Sotterranei del Palazzo dei Priori prende con la mostra Chronotopia di Chiara Fantaccione e Fabien Zocco.
Nella prima mostra ‘Chronotopia’ il tempo viene osservato attraverso lo sguardo della macchina, in una prospettiva che sfugge al dominio umano per aprirsi a ritmi, algoritmi e logiche altre. Le opere di Chiara Fantaccione e Fabien Zocco mettono in scena proprio questa distanza dove il tempo diventa misura impersonale, frammento computato, percezione orbitale, mappa refratta.
Con la serie Golden Hour (2024), Fantaccione altera l’esperienza del tramonto, non più evento naturale da contemplare ma struttura luminosa che si ribalta nello spazio espositivo traducendo l’orizzonte in verticalità e la luce in materia. Nel video The World I Know (2023) il paesaggio digitale generato in CGI appare come un mondo interamente modellato dall’algoritmo, un ambiente senza testimoni umani, dove il tempo non scorre ma viene calcolato, orchestrato, riprodotto eludendo qualsiasi ciclicità naturale. In entrambi i lavori, la macchina interviene come filtro che ridefinisce il ritmo del reale, riportandolo in una temporalità decentrata e quasi autonoma.
Chiara Fantaccione (Terni, 1991) vive e lavora tra Terni e Roma. La sua ricerca artistica si basa sull’utilizzo dell’immagine nell’era contemporanea e in particolare sulla sua sovrapposizione alla realtà. Analizzando i generi appartenenti alla storia dell’arte e alla fotografia, dettati da criteri e similitudini che ne fanno dei cliché, utilizza oggetti reali, immagini fotografiche e dispositivi digitali, attingendo dall’esperienza visiva dell’osservatore per interrogarsi sulla pratica della rappresentazione. Dal 2017 fa parte dell’artist-run space romano Spazio In Situ.
Fabien Zocco (Lille – Francia, 1980) vive e lavora a Lille. Il suo approccio artistico si evolve verso la ricerca scultorea combinando molteplici materialità (vetro, porcellana, ecc.) e processi di creazione digitale. Le sue opere, che a loro volta evocano la storia, la filosofia, la letteratura o la scienza come molteplici fonti di ispirazione, cercano di esplorare i confini tra il vivente e l’inerte, l’umano e il non umano. L’artista è rappresentato dalla Galerie Keshavarzian (Paris).
La mostra si avvale del patrocinio del Comune di Narni
In collaborazione con Curva Pura (Roma) e Galerie Keshavarzian (Parigi)

























