La moda del sughero sbarca a Viterbo e lo fa nella centralissima via Cavour: al civico 30 Patrizia Bernini ha aperto da un anno il suo laboratorio, dove realizza accessori e vestiti con questo straordinario tessuto vegetale, riscoperto di recente anche dalle grandi firme.
“Il grossista che mi fornisce il materiale ha stretto accordi con Prada e Fendi, quindi non mi stupirei se nelle loro prossime nuove collezioni troveremo incursioni di sughero – racconta la proprietaria svelandoci un altro interessante dettaglio –. Dai dati che ho a disposizione e da diverse verifiche, posso affermare di essere tra le poche artigiane del Lazio a confezionare prodotti fashion fatti interamente con il sughero, un materiale nobile e sostenibile (lo si estrae senza alcun danno all’albero che vive mediamente 250 anni, ndr), dotato di una particolare struttura cellulare che lo rende leggero, elastico, comprimibile, resistente e impermeabile”.
Apprezzato da millenni, il sughero è stato battezzato dal fashion grazie alla stilista sarda Anna Grindi e, insieme ad altre fibre vegetali come la carta riciclata o lo juta, pare stia ispirando molte giovani firme, ultima la romana Silvia Massaccesi che ha lanciato un’originale collezione di borse “ecochic” in sughero, piume e cellulosa.
Ma lasciamo le passerelle e torniamo all’inarrestabile macchina da cucire di corso Cavour, alla storia coraggiosa di Patrizia Bernini, una donna che a 56 anni ha saputo reinventarsi abbracciando un’idea fresca e importandola nel viterbese.
“Il mestiere della sarta me l’hanno insegnato mia madre e mia zia. Da ragazza ho frequentato l’accademia Koefia a Roma e per anni ho lavorato in un atelier d’alta moda in via Roma a Viterbo. L’idea del sughero è nata quasi per caso grazie a una cliente che mi ha commissionato un abito da sposa in stile gipsy: dal corpetto alle scarpe tantissimi dettagli del vestito dovevano essere in sughero e allora ho iniziato a documentarmi e a cercare. Ho scoperto che la Sardegna e il Portogallo sono i principali produttori di questo tessuto vegetale, che sta diventando sempre più gettonato e versatile e di cui mi sono innamorata”.
Pochette, zaini, collane, bracciali, agende, cravatte e cappelli sono alcuni degli articoli realizzati dalle sapienti mani di Patrizia: su tutti predominano le tinte e le texture naturali del sughero ma, volendo, si può giocare con inserti colorati e fantasiosi. “Creo su misura in base ai gusti dei clienti, quello che espongo in vetrina non è che una parte rappresentativa delle collezioni”, spiega mostrando l’ampio campionario.
Ottimo, tra l’altro, il rapporto qualità-prezzo: “Nella moda si paga soprattutto il marchio e io, da piccola artigiana, posso permettermi di non rincarare la dose”.
Per questa nuova attività la strada è ancora tutta costruire: collaudata la bravura artigianale ora la vera sfida sarà dare una spinta all’immagine: “Abbiamo presentato alla Camara di Commercio il logo di Cork disegnato da me, un albero il cui tronco è formato da due iniziali, la R e la P, che poi sono quella di mio figlio e la mia”.
Dopo il successo della sfilata all’Hotel Salus Terme nell’ambito di “Donne in opera”, il prossimo appuntamento per ammirare le creazioni di Patrizia Bernini sarà la manifestazione “Forme e colori”, dal 20 aprile a Palazzo Brugiotti di Viterbo.