Nuovo ospedale di Acquapendente, verrà realizzato grazie all’investimento di 37,2 milioni di euro della Regione

Alessio-DAmato

Il nuovo ospedale di Acquapendente, che sarà anche ospedale di comunità, verrà realizzato grazie all’investimento di 37,2 milioni di euro che sono stati stanziati nella delibera del Piano decennale, in materia di investimenti in edilizia sanitaria ex Art. 20 (Terza fase), approvata nel corso della seduta odierna della Giunta regionale, e che prevede complessivamente nel territorio laziale un importo complessivo di 97.845.976 euro.

Grazie ai fondi stanzianti potrà essere edificata dunque una nuova struttura ospedaliera, su un terreno reso disponibile dal Comune di Acquapendente con accesso diretto alla Strada Cassia, in prossimità del sito comunale, esteso su di un’area utile di poco meno di 8mila metri quadrati, dotato di un ampio parcheggio e verde attrezzato.

Il complesso è stato pensato secondo i moderni standard strutturali ospedalieri, privilegiando una distribuzione orizzontale per una maggiore fruibilità degli spazi da parte dell’utenza e per i servizi.

La distribuzione funzionale dell’area ospedaliera, per una superficie utile di 5mila e 200 metri quadrati, prevede la realizzazione di una piastra tecnologica e di aree comuni e sociali, oltre che dei nuovi spazi destinati al Pronto soccorso, alla Farmacia e al Laboratorio analisi, alla Medicina generale, alla Chirurgia – Day Surgery, a due sale operatorie, alla Radiologia e alla Morgue.

La distribuzione funzionale dei servizi territoriali prevede la realizzazione di un’area pubblica (Cup, Adi, Pua, sportello informativo), di un’area per l’assistenza primaria e centro prelievi, di un’area polispecialistica, di un’area consultoriale, dell’area dei servizi veterinari, dell’area dei servizi per la salute mentale, le dipendenze patologiche, la neuropsichiatria infantile e il disabile adulto.

Inoltre, sono previsti spazi dedicati all’ospedale di comunità, con i suoi 40 posti letti di degenza, e alla Centrale operativa territoriale (COT)

“Solo lo scorso 30 agosto – commenta il direttore generale della Asl di Viterbo, Daniela Donetti – con l’assessore D’Amato eravamo ad Acquapendente per visionare l’area che, insieme all’Amministrazione comunale, avevamo individuato per la realizzazione del nuovo ospedale. In quell’occasione avevamo presentato anche il nuovo Piano territoriale sanitario della Asl di Viterbo, di cui la struttura acquesiana è parte integrante, disegnando, insieme alla Regione Lazio, un nuovo sistema sanitario territoriale nella Tuscia, anche post pandemico. Un sistema nel quale diventa concreto il concetto di proattività e di prossimità degli interventi. Lo scopo di quel documento, che trova un forte riconoscimento nello stanziamento regionale di oggi, è proporre un nuovo approccio che consenta di erogare le giuste prestazioni, nel momento appropriato, con il coinvolgimento di professionisti che abbiano le adeguate competenze, in un percorso a misura della persona, tutelata nei passaggi da un setting di cura all’altro”.

“Il Piano complessivo regionale prevede interventi che cambieranno il volto delle nostre strutture e dei nostri ospedali, migliorando il servizio e la qualità delle cure. In particolare, ad Acquapendente abbiamo posto le basi per rispondere adeguatamente ai bisogni di salute espressi in un ampio comprensorio nel quale, solo pochi anni, si vedeva la chiusura della struttura ospedaliera di riferimento come una prospettiva sempre più concreta. Oltre a quello su Acquapendente, tra gli interventi più significativi nella città di Roma l’ampliamento e il potenziamento del pronto soccorso dell’ospedale San Camillo, il Centro di Protonterapia all’IFO – Regina Elena e l’RSA pubblica al San Michele (Asl Roma 2) e il nuovo reparto di Radioterapia a Civitavecchia” ha concluso, Alessio D’Amato.

Gli interventi previsti sono di tipo edile ed impiantistico ed è previsto l’acquisto di nuove attrezzature e tecnologie. Nello specifico nella Asl Roma 2 (stanziamento di 9,4 milioni di euro) per la realizzazione di una RSA presso l’Istituto Romano San Michele. Presso l’ospedale San Giovanni Addolorata (stanziamento di 11,8 milioni di euro) per nuovo servizio di diagnostica di medicina nucleare. Presso l’ospedale San Camillo di Roma (stanziamento da 3,2 milioni di euro) per interventi di ampliamento del pronto soccorso del padiglione Piastra. Nelle province nella Asl Roma 4 a Civitavecchia (stanziamento da 8,4 milioni di euro) per la radioterapia dell’ospedale San Paolo. Nella Asl di Viterbo (stanziamento da 37,2 milioni di euro) per la realizzazione del nuovo ospedale di Acquapendente. Nel Piano approvati anche circa 30 milioni per l’acquisto di nuove tecnologie: 24,5 milioni di euro per il Centro di Protonterapia presso l’IFO – Regina Elena di Roma e 3,1 milioni di euro per la nuova PET presso il padiglione Antonini dell’ospedale San Camillo di Roma

 

 

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