Medioera/Edoardo De Angelis si raccontra tra totem e riprese

de angelis

Il Festival di cultura digitale 2015, Medioera vede nel tema dello storytelling il filo conduttore di quest’anno.

Si rinnova la collaborazione con l’Università della Tuscia e il festival, attraverso  l’appuntamento di questo pomeriggio, moderato da Federico Meschini, con Edoardo De Angelis, regista e sceneggiatore, autore di “Mozzarella stories” e “Perez.”.

Il regista Edoardo De Angelis è “figlio” del Centro Sperimentale di Cinematografia dove ha realizzato i suoi primi (di una lunga serie) cortometraggi come “Kappa e Kappao”, “Lo Scambio”, “Mors Tua” e il documentario “Not my way” e approda al lungometraggio con i già citati “Mozzarella stories” e “Perez.”, quest’ultimo presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.  De Angelis, che tra l’altro si è occupato di una studio su “Il Gabbiano” di Checov e ha diretto un corto su “Le notti bianche” di Dostoevskij, ha raccontato la sua esperienza di trasmettere messaggi attraverso la macchina da presa.

Partendo da come il Cinema permetta una sintesi tra diverse forme espressive, il regista ha illustrato come la narrazione per immagini sia un mezzo privilegiato per la creazione di mondi e la trasmissione di messaggi.

Dall’analisi delle opere più importanti di De Angelis, i già citati “Mozzarella Stories” e “Perez.”, l’incontro-dialogo ha permesso di far emergere le tematiche fondamentali sottese al lavoro del regista quali la vita, la morte, la natura, quest’ultima connotata dalla presenza dell’animale totem della bufala e del toro di bufalo, animali simbolo della Campania terra a cui il regista è intimamente legato.

Per quel che riguarda la narrazione cinematografica è stato possibile far emergere la contrapposizione tra la concretezza di “Perez.” e le atmosfere oniriche di “Mozzarella Stories” e, più nello specifico per ciò che concerne le tecniche di ripresa, De Angelis ha illustrato come abbia elaborato un prototipo che, vista la scelta di concentrarsi sul protagonista, permetta di superare la staticità del carrello pur non restituendo l’immagine “sporca” della ripresa a mano.

Lo spazio alle domande del pubblico ha infine permesso di approfondire gli argomenti trattati e di chiarire alcuni punti, in particolar modo sull’attività che riguarda la sceneggiatura dei lungometraggi e le tecniche di ripresa.

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI