Loredana Fraleone (PRC Viterbo): “Talete, un altro passo verso la privatizzazione”

Mentre la cittadinanza di molti paesi della Tuscia misura l’inefficienza della gestione privatistica della Talete, con limitazioni all’erogazione dell’acqua, dentro un cambiamento climatico, che le rende ancora più gravi, il Presidente della Provincia Romoli annuncia la gara per la cessione del 40% di Talete ai privati.

C’era una volta la gestione dell’acqua da parte dei Comuni, che potevano intervenire tempestivamente, nel caso di carenze, e soprattutto erogare un servizio fondamentale, facendo pagare all’utenza unicamente le spese di gestione.
Venne poi costituita la società provinciale di gestione unica, detta Talete, che però nacque come una società per azioni aperta all’ingresso dei privati, come sta avvenendo oggi. La gestione privatistica di Talete non si è curata dell’ammodernamento della rete, che disperde quasi la metà dell’acqua dalle tante falle, e s’inserisce nel processo di privatizzazione che riguarda anche il livello regionale con la soppressione dei 5 ATO provinciali e la costituzione di un’unica ATO regionale, che finirebbe inevitabilmente in mano alla multinazionale ACEA. Molti comuni della Tuscia, che continuavano a gestire direttamente le proprie risorse idriche, sono stati commissariati per obbligarli a entrare nel carrozzone di Talete, che come molti altri in Italia funziona come tale.
Per riportare l’acqua ad una vera gestione pubblica, l’unica a garantire tariffe eque e non bollette spropositate come avviene attualmente, è necessario rilanciare un’iniziativa della cittadinanza, per applicare, ad esempio, quella legge regionale promossa all’indomani del referendum del 2011, che prevedeva la gestione pubblica e controllata dalla cittadinanza, tenuta chiusa nei cassetti della Regione Lazio dai governi di centro sinistra e centro destra.
La Federazione di Viterbo di Rifondazione Comunista è pronta a sostenere ogni iniziativa che blocchi l’ulteriore inganno del “privato è bello” e a lottare per l’attuazione di una riforma che faccia tornare l’acqua a quel bene primario che deve essere e non a una merce qualsiasi.

Loredana Fraleone
segretaria di Rifondazione Comunista di Viterbo

 

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