Il Ventone di Plauto nella versione di Pier Paolo Pasolini domina la scena a Ferento

Un omaggio al grande intellettuale a 100 anni dalla morte. Il ventone” (Miles gloriosus) di Plauto nella versione teatrale e traduzione di Pier Paolo Pasolini con Domenico Pantano,  Nicolò Giacalone e Monica Guazzini per la regia di Nicasio Anzelmo in prima nazionale al teatro di Ferento  non ha conseguito i grandi numeri di pubblico de Il Fu Mattia Pascal con Giorgio Marchesi, ma  è stato uno spettacolo per un  pubblico ristretto e selezionato.

L’allestimento firmato dalla regia di Nicasio Anzelmo ha sottolineato quei pilastri plautini ben radicati nella drammaturgia di Pasolini in cui gli intrighi amorosi e le beffe dei servi fanno da perno a tutta l’azione scenografica raffigurando una Umanità bislacca in cui ogni personaggio agisce spinto dal proprio tornaconto, la forza del dialetto riesce a recuperare in tutti i passaggi drammaturgici la potenza della farsa/commedia che altro non è che la rappresentazione esasperata della quotidianità.

Le scene e i costumi calcano la mano di Angela Gallaro Goracci. Nel ruolo di protagonista  un Domenico Pantano davvero meritevole .Le musiche di fondo  di Giovanni Zappalorto. Anche in questa magnifica serata d’estate nello stupendo Teatro di Ferento è stato messo in scena un grande classico plautino per una versione innovativa del 1963 richiesta a Pasolini da Vittorio Gassman . Ne viene fuori un testo in versi settenari in rima baciata che riesce a mantenere non solo la fedeltà al testo di Plauto ma che con l’uso di  espressioni volgari e gergali ne recupera l’anima originaria .Lo spettacolo un regalo alla citta di Viterbo e l’omaggio ad uno dei più grandi autori del 900 italiano nel centenario della sua nascita.