
Torna la stand up comedy al Bistrot del Teatro San Leonardo di Viterbo
Appuntamento imperdibile al Bistrot del Teatro San Leonardo (via Cavour n° 9, Viterbo) venerdì 22 dicembre alle 21.00 con Nicola Ciuffo e Rosa Di Sciuva: tante risate assicurate in sala. MC della serata: Michele Marini.
Nicola Ciuffo possiede ben 4 arti, i due superiori li usa per gesticolare e per afferrare gli utensili, mentre quelli inferiori gli servono principalmente per la deambulazione. È un onnivoro: predilige i cibi poco sani, principalmente latticini, lievitati e fritti, talvolta conditi con salsine grasse, ricche di glucosio e polifosfati. Lo si può trovare facilmente in contesti dove regna l’assembramento sociale, il cazzeggio, ma anche ad eventi d’interesse culturale come vernissage di arte e rassegne cinematografiche, ai quali partecipa solo per scroccare gli aperitivi. Fa parte della categoria Homo Precarius, una specie evolutasi negli ultimi 15 anni, alla quale appartengono molti ominidi della sua specie. La caratteristica principale di tale razza è l’essere altamente specializzata e competente dal punto di vista professionale, ma ciò nonostante continua ad essere denigrata dalla classe dirigente del Paese, che propone per lui contratti di lavoro a progetto, contratti co-co-co, cip-cip-cip, qua-qua-qua, bau-bau-bau ed altri versi di animali che sottendono alla dicitura contrattuale “ti diamo due soldi”. Il Precarius è un animale specializzato nello svolgere contemporaneamente più professioni creative, tutte rigorosamente retribuite male. Lo spettacolo racconta i momenti di vita salienti di questa nuova specie di homo: la sua formazione, le sue esperienze all’estero, la sua vita appesa a un filo e le sue proiezioni verso un futuro incerto, il tutto condito con una spolverata di risate grasse quanto le salsine di cui sopra.
Rosa Di Sciuva. Nel 1997 muore Lady Diana, i Jalisse vincono Sanremo e nasce Rosa Di Sciuva, perché la storia si ripete sempre tre volte: la prima come tragedia, la seconda come farsa e la terza come napoletana emigrata a Roma. Si definisce la reincarnazione della già citata icona di stile ed eleganza regale del Regno Unito le cui foto, in quell’anno, tragicamente giganteggiavano sui maggiori giornali mondiali: la pecora Dolly. Prendendo a modello Checco Zalone, decide di iscriversi a giurisprudenza. Ispirandosi a Luigi Di Maio, non si laureerà mai e intraprende la carriera da comica. I suoi modelli di riferimento: Frida Kahlo, Marina Abramović e Michela Murgia, con le quali condivide la prorompente simpatia e natali in luoghi con scarsa conoscenza della lingua italiana.
Info e contatti: 366.8782880 – info@teatrosanleonardo.it


















