DiVino Etrusco, a Tarquinia un’edizione da record: sul percorso 38 aziende e 76 differenti vini

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Un’estate di grandi eventi vive l’attesa per il suo momento clou: dopo festival e concerti tra Tarquinia e Lido, la città tirrenica vivrà dal 19 agosto le febbrili serate del DiVino Etrusco, in un’edizione che torna e supera i livelli di quelle pre Covid.

Mai avute tante cantine, mai messi a disposizione del pubblico tanti vini da degustare: la formula della Dodecapoli Etrusca confermata dal Comune di Tarquinia con la sapiente guida di Carlo Zucchetti, l’Enogastronomo col Cappello”, e la collaborazione dei sommelier della FISAR, porterà in due weekend a Tarquinia ben 38 aziende del centro Italia, per un totale di 76 differenti vini.

Partendo da Tarquinia, i visitatori potranno degustare i prodotti di Azienda agricola Tosoni, Casale Poggio Nebbia, Etruscaia, Muscari Tomajoli, Podere Giulio, Tenuta Sant’Isidoro, Terre Giorgini e Valle del Marta. Quindi Arezzo (Buccia Nera, Fattoria di Gratena e Tarazona Miriam), Bolsena (Villa Puri), Cerveteri (Azienda agricola Lopes, Casale Cento Corvi e Tenuta Tre Cancelli), Chiusi (Colle Santa Mustiola, Il Roglio e Nenci), Cortona (Baracchi, Fabrizio Dionisio, Fattoria Cantagallo e Tenuta Montecchiosi Dal Cero), Orvieto (Barberani, Cantina Neri, Decugnano dei Barbi, Palazzone e Tenuta Le Velette), Perugia (Goretti), Piombino (Podere Nannini, Sangiusto e S. Agnese), Veio (Terre del Veio), Volterra (Podere Il Mulinaccio, Podere Marcampo e Tenuta MonteRosola) e Vulci (Azienda agricola Lotti, La Trusca, e Vulci di Simoncini).
Incentrata sul vino, la kermesse negli anni è diventata un caleidoscopico contenitore di emozioni e stimoli di tanti tipi: e allora spazio a street food, mostre, eventi culturali, incontri a tema, show cooking e degustazioni guidate, per un programma ampio e variegato che sarà presentato nei prossimi giorni, quando saranno definite tutte le informazioni anche su ticket, ingressi e logistica.

Il DiVino Etrusco è organizzato dal Comune di Tarquinia con il sostegno della Regione Lazio, dell’Arsial, della Provincia di Viterbo, della Camera di Commercio e del MiC – Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia.

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