Basket/I Boys 1977 tornano sui luoghi del “delitto”

racconto

Oggi sono padri di famiglia (qualcuno anche nonno) ma a quel tempo – 1977-1982: gli anni d’oro del basket viterbese, dalla leggendaria Garbini alla magica SISV– erano giovani e giovanissimi. Quasi nessuno lavorava ancora. Nessuno aveva ancora fatto il militare. Un’altra Viterbo. Un gruppo di amici lontani anni luce dalle feroci logiche della faziosità politica (allora implacabile). Uniti dall’amicizia e dalla comune fede nella squadra del cuore. Tornavano a casa, tutte le sante domeniche, a buio fatto, svociati esausti felici, con un ronzio nelle orecchie: era l’eco del loro stesso tifo, portato in scena con entusiasmo e “furia” nella Palestra di via Oslavia per tutto il pomeriggio – cori, ondeggiare di sciarpe, sventolio di bandiere, rullo di tamburi, fischi, applausi scroscianti, crepitio di mortaretti. Eco che, come sempre, avrebbe ronzato nelle loro teste per tutta la notte. Gente che seguiva i suoi beniamini per incitarli anche in trasferta sempre, specie nelle piazze più ostiche, “ignoranti”.

Ebbene, a quasi quarant’anni da quel tempo favoloso della gioventù – quando davvero la vita può essere un’avventura meravigliosa – tutti un po’ più saggi e però (di necessità) anche tutti un po’ più vicini al limitar di Dite, quei “Boys” hanno deciso di tornare, tutti insieme, sui luoghi del loro “delitto” adolescenziale: nella Palestra dove il gruppo andava a fare la sua gazzarra d’inferno o per assistere agli allenamenti, nei bar dove ci si radunava e si discuteva per tutta la settimana, sui muretti dove si organizzavano idee coreografiche ogni volta nuove (ma anche dove ciascuno andava incontro alle sue prime prove di vita “vera”). Passeggiando ricordando. Rievocando momenti teneri e zingarate, dolori e delusioni, lutti gioie amori tradimenti. Tutto. Tutto. Tutte le avventure di un gruppo di ragazzi, ora tristi ora lieti, ma sempre comunque appassionati servitori della vita. Chi più ne ha più ne metta.

La passeggiata/racconto sarà condotta dallo scrittore e performer Antonello Ricci – anche lui nella pattuglia dei fondatori del gruppo ultrà. Con letture e rievocazioni aneddotiche tra il goliardico e il sentimentale, tra l’epico e l’ironico, curate e portate in scena da un folto gruppo dei vecchi Boys: Silvano, Marco, Fabrizio, Guglielmo, Giorgio, Riccardo, Agapito, Andrea, Gino, Carmine, Pigi, Sergio eccetera.

L’itinerario si snoderà nei luoghi vissuti dai ragazzi di allora: lungo via Monte Amiata, via Monti Cimini (Palamalè), via Monte Santo, Oratorio della Verità, via Vittorio Veneto, per culminare nei locali della Palestra di via Oslavia. Al termine, cena sociale presso il ristorante BuenaVista in via Ferroni.

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