Leoni e Telli (PRC-SE Viterbo): “Da anni segnaliamo lo sfruttamento nel mondo agricolo della città”

Da qualche anno proviamo a segnalare all’attenzione generale il protrarsi di una situazione inquietante nel mondo agricolo del capoluogo della Tuscia. Lavoro nero, assenza di diritti e tutele, caporalato, minacce a giornalisti d’inchiesta e sindacalisti. Con l’avvicinarsi delle feste natalizie, mentre amministratori e opposizione discutono di chiusure del traffico flussi turistici e aiuole, in città si rinnova tutti i giorni un sistema criminale proprio in un settore, quello agroalimentare, che traina l’economia del territorio. E che coinvolge moltissime persone, che a Viterbo vivono anche con le loro famiglie, e che però sono costrette a lavorare nelle campagne circostanti con turni massacranti, in completa assenza di condizioni di sicurezza, senza diritti (malattie, ferie, riposo), senza contratto regolare o con contratti e paghe palesemente al di fuori degli standard previsti per le attività svolte. L’episodio di cui recentemente si legge sugli organi di informazione locale (cartacea o web) è l’ennesimo campanello d’allarme che i politici viterbesi si ostinano a non voler sentire. Una micidiale catena di sfruttamento per cui sono indagati due imprenditori agricoli – e rispetto ai quali la magistratura seguirà le sue procedure. Nel frattempo noi comunisti esprimiamo tutto il nostro disprezzo per un sistema disumano e ingiusto, in cui qualche criminale pensa di poter fare profitto letteralmente sulla pelle di chi lavora. E ribadiamo la nostra vicinanza a quei lavoratori e ai loro cari, garantendo il nostro sostegno a qualsiasi forma di lotta venga intrapresa per rivendicare i loro diritti (che sono anche i nostri, e di ogni altro lavoratore).

Partito della Rifondazione Comunista (Sinistra Europea)
Luigi Telli – Circolo di Viterbo
Roberta Leoni – Federazione Provinciale di Viterbo

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