Zootecnica Viterbese con Intesa per la sfida alla globalizzazione

Quarantacinque anni di crescita sana ed ininterrotta. Una posizione economicamente e commercialmente solida. Ma ora per la cooperativa Zootecnica Viterbese è venuto il momento di confrontarsi con la nuova ed ineluttabile sfida della globalizzazione. Servono coraggio ed anche risorse. Ecco il senso dell’accordo di Filiera recentemente sottoscritto da Zootecnica Viterbese e da Intesa San Paolo, illustrato dai vertici dell’azienda e dell’istituto bancario presso il Centro Culturale Valle Faul, messo a disposizione dalla Fondazione Carivit. L’obiettivo è chiaro: agevolare i soci della cooperativa viterbese soprattutto sul versante dell’accesso al credito da una parte e garantire una crescita, ovviamente remunerata, dall’altra. Le credenziali che può fornire Zootecnica costituiscono una chiara garanzia: 7 punti vendita in provincia (presto ne aprirà un altro a Montefiascone), 1 stabilimento a Monterazzano con una produzione di 130.000 quintali di cereali all’anno, 160 soci, 870 capi di bovini macellati sempre in un anno, 2.400.000 litri di latte Ovino e 13.000.000 di latte di mucca, 458 fornitori, 840 grossisti, 50 dipendenti. E soprattutto una crescita progressiva della coop che sta ampliando il proprio raggio d’azione sui mercati esteri. Ovvio, per mantenere il trend serviva e serve uno sforzo che vada a supportare l’accresciuta competizione sui mercati. “Non possiamo fermarci né cambiare strada di fronte alla globalizzazione ed abbiamo la necessità di trovare nelle banche adeguate risorse finanziarie”, spiega con chiarezza il presidente Andrea Vergati. Da qui l’esigenza anche di rafforzare il “Gruppo IoLatte” (Filiera Agricola Alimentare Italiana) attraverso l’accordo con Banca Intesa. Il Gruppo è formato da tre società con oltre 60 dipendenti e un fatturato di 27.000.000 di euro all’anno. La prima (Zootecnica Viterbese) impegnata nel segmento della produzione e vendita di latte ovino, bovino, mangimi e carni della Tuscia con un fatturato di 17.000.000 euro; la seconda e la terza (Caseificio Seggiano di Seggiano e Casearea Agri) operative nei settori della trasformazione, promozione e commercializzazione, con un fatturato di 10.000.000 euro. Numeri importanti e comunque soddisfacenti per Intesa San Paolo che adesso potrà annoverare anche il “campione” viterbese nel proprio personalissimo progetto “Filiere e Confirming”.

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI