Zingaretti in visita a Belcolle: “Portiamo a compimento dopo 40 anni un Ospedale di eccellenza”

di Luciano Costantini

Corpo A3, piano Ottavo. Non è una criptica formula per indicare un fantasioso tesoro, ma la dislocazione di un nuovo “pezzo” dell’ospedale di Belcolle, un mostro spuntato da una verde e umida collina mezzo secolo fa e cresciuto con tempi biblici. La sua completa realizzazione non appare vicinissima, ma con un pizzico di fantasia si può immaginare la data per la posa dell’ultima pietra. Nel pomeriggio è stato comunque completato “l’ultimo 3”, come la direttrice generale, Daniela Donetti, ha definito il reparto di ematologia che è stato inaugurato questo mercoledi 20 ottobre (anche se non ancora operativo), appunto all’Ottavo piano del Corpo 3 del complesso ospedaliero viterbese. Insieme al nuovo padiglione è stato consegnato un acceleratore nucleare che chiaramente potrà aumentare il tasso qualitativo della struttura. Presenti il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato, il consigliere regionale Enrico Panunzi, il sindaco di Viterbo Giovanni Arena. “L’acceleratore nucleare – ha precisato la direttrice Donetti – è l’ultimo “pezzo” in ordine di tempo che va a potenziare la rete tecnologica di Belcolle. Ma altri investimenti sono già stati programmati anche sui servizi. Per esempio, il reparto di radiologia a Ronciglione e il Cup a Montefiascone. Il nostro obiettivo è quello di creare una casa per tutti, dove tutti possano essere accolti al meglio superando il vecchio criterio che il nosocomio è soltanto un luogo di dolore. Lo faremo nel rispetto della massima sicurezza, dell’efficienza e della sostenibilità ecologica”. “Quello di Viterbo – ha sottolineato l’assessore D’Amato – è un esempio virtuoso del sistema operativo regionale in termini di qualità, tempistica ed efficienza. Siamo riusciti in tempi brevi a individuare a spendere nel settore sanitario i fondi comunitari che potevamo avere a disposizione”. Il presidente Zingaretti, più che sul versante tecnico, si è soffermato sui giganteschi passi in avanti che la struttura di Belcolle ha compiuto negli anni: “Nel 2012 era la classica fiera dell’incompiuto, metà ospedale non era finito. In otto anni siamo riusciti a compiere una piccola, grande rivoluzione con la crescita  progressiva della qualità del nosocomio. Il dopo Covid ci offre adesso una enorme possibilità di andare avanti ulteriormente, anche in vista del Giubileo del 2025 che porterà a Roma e in Italia 100 milioni di persone. Nel frattempo stiamo ridando vita al vecchio ospedale che costituirà l’autentico polmone culturale della città”.

 

 

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