Teatro alla Scala con “A riveder le stelle”, nel cast internazionale anche Alfonso Antoniozzi

Alfonso Antoniozzi

Il 7 dicembre ventiquattro tra le più grandi voci del nostro tempo saranno a Milano per testimoniare la loro vicinanza a un teatro che più di altri è stato colpito dalla pandemia; ma oltre che dei cantanti e dei ballerini, dei professori d’orchestra e degli artisti del coro questa sarà la serata dei tecnici, dei sarti, degli scenografi, di tutti quei lavoratori che dopo la ripresa di settembre, quando la Scala ha presentato un programma di 66 serate di spettacolo fino al 7 dicembre, hanno dovuto sospendere l’attività di fronte alla seconda ondata di Coronavirus che ha investito tutto il mondo ma la città di Milano in particolare, portando il contagio anche tra le mura del Piermarini. Tra di loro porterà una ventata di Tuscia Alfonso Antoniozzi il baritono viterbese che collaborerà nell’allestimento drammaturgico.

Non potrà essere, in queste settimane ancora drammatiche, una serata di festa: sarà però una serata di speranza e di determinazione in cui la Scala e la Rai porteranno nelle case degli Italiani (ma anche in Francia e Germania grazie all’accordo con Arte, e in numerosi altri Paesi) il valore dell’opera e della danza attraverso i loro interpreti più alti, ribadendo accanto alla capacità dell’arte di esprimere sentimenti, passioni, bellezza, anche la sua funzione civile. Il viaggio nell’incanto del teatro musicale e nelle verità che ci sa raccontare si concentrerà sul repertorio italiano, ma includerà anche pagine di grandi compositori europei. Si inizia da estratti di opere di Giuseppe Verdi per continuare con Gaetano Donizetti, Giacomo Puccini, Georges Bizet, Jules Massenet, Richard Wagner e Gioachino Rossini, mentre le musiche dei balletti sono di Pëtr Il’ič Čajkovskij, Davide Dileo, Erik Satie e Giuseppe Verdi. Le coreografie sono diManuel Legris (che contribuisce alla serata con Verdi Suite, una creazione in omaggio alla musica italiana), Rudolf Nureyev eMassimiliano Volpin.

Le arie d’opera e i momenti di danza saranno collegati e contestualizzati da testi recitati da attori, a significare la continuità tra le arti già indicata dal titolo che riprende “e quindi uscimmo a riveder le stelle”, il celebre verso con cui si chiude l’Inferno della Divina Commedia, nel settecentesimo anniversario della scomparsa di Dante Alighieri.

Alla chiamata della Scala hanno risposto i cantanti Ildar Abdrazakov, Roberto Alagna, Carlos Álvarez, Piotr Beczala, Benjamin Bernheim, Eleonora BurattoMarianne Crebassa, Plácido Domingo, Rosa Feola, Juan Diego Flórez, Elīna Garanča,Vittorio GrigoloJonas Kaufmann, Aleksandra Kurzak, Francesco MeliCamilla Nylund, Kristine Opolais, Lisette Oropesa,George Petean, Marina Rebeka, Luca Salsi, Andreas Schager, Ludovic Tézier, Sonya Yoncheva. Tutti artisti che hanno collaborato in passato con il Teatro alla Scala e in molti casi ne hanno fatto la loro casa musicale partecipando a diverse produzioni.

Nella parte dedicata al balletto, che sarà diretta dal M° Michele Gamba, saranno protagonisti l’étoile Roberto Bolle, i primi balleriniTimofej Andrijashenko, Martina Arduino, Claudio Coviello, Nicoletta Manni e Virna Toppi e i solisti Marco Agostino e Nicola Del Freo.

L’impianto scenico, che vede protagonista il Teatro con l’Orchestra al centro della platea e artisti collocati non solo in palcoscenico ma collegati dai palchi e in diversi spazi dell’edificio e dei laboratori, è firmato dal regista insieme a Giò Forma, con le scenografie digitali di D-Wok.

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