Salvatore Fosci, il Contadino sapiens

di Maurizio Di Giovancarlo

Bomarzo – Il Contadino sapiens. Lo chiamo cosi Salvatore Fosci, perché di mestiere fa il contadino e sapiens perché ha la bellezza del conoscere la propriaterra.
Non so se è Salvatore che ha scoperto , o riscoperto come dice lui, o è il territorio di Bomarzo che ha scoperto Salvatore. Io penso entrambe le cose, come la (ri)scoperta di questo meraviglioso territorio che lambisce i confini del Lazio con la vicina Umbria e con le sue antiche rocce tiene lontano i rumori della vicina capitale.
Bomarzo da qualche anno, esattamente dal 2008, a questa parte è (ri)diventata famosa dopo che Salvatore a (ri)scoperto la Piramide Etrusca oppure come la chiamano i compaesani il Sasso del Predicatore.

Di qui  hanno detto e scritto di tutto, io mi soffermo sulla persona innamorata di questi luoghi incantati e misteriosi. Non esiste solo la Piramide ma un vero e proprio tuffo nel passato, qui sembra che la storia dell’uomo fosse sospesa come un fermo immagine.”
Il mio compito è quello di tramandare alle future generazione il mio sapere come ha fatto con me mio padre – ci dice Salvatore – qui ogni vallata ogni masso ha una sua storia che è stata alimentata da racconti antichi e recenti e dove ogni contadino o pastore viva in sintonia con questi luoghi”.
La necropoli e i ruderi della chiesa di Santa Cecilia si aprono dopo aver attraversato una tagliata etrusca.
Il velluto del muschio li copre in parte, come il mistero non ancora svelato di questo bosco. Il sentiero si inerpica tra peperino e tufo dov’è scavata la Finestraccia un luogo dove ci hanno abitato in tanti, dai briganti e per ultimo come rifugio nell’ultima guerra per nascondersi dai tedeschi.
Nel suolibro I Misteri della Piramide di Bomarzo , scritto con Francesca Ceci e Luciano
Proietti, Salvatore racconta “che ci sono varie spiegazioni cha vanno dal posizionamento del monumento come riferimento astronomico, calendario, altare sacrificale, luogo per offrire libagioni agli dei, luogo energetico oppure un monumento funerario per possibili sepolture. Diciamo che oggi l’archeologia interpreta queste monumentali costruzioni secondo tutti questi possibili significati. Anche le tante persone che arrivano oggi da ogni parte d’Italia e dall’estero avanzano idee più o meno scientifiche o fantastiche”. Noi lasciamo Salvatore raccontare la storia di questi luoghi a Stefania e Riccardo, due escursionisti incontrati per caso e che dicono “ la Piramide Etrusca è un luogo che definire fuori dal tempo e magico, è riduttivo. Non hai più la percezione del tempo che passa, i tuoi occhi sono rapiti dai colori del bosco.
Colori irriproducibili dall’uomo o dalla tecnologia perché naturali, vividi, mutevoli”.
La storia della Piramide va avanti, ma il mistero di questi luoghi rimane.

Foto: Maurizio Di Giovancarlo
Tuscia Fotografia Founder -www.tusciafotografia.it

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI