Reddito di Inclusione, domande fino al 28 febbraio

C’è tempo fino al 28 febbraio per presentare domanda per il Reddito di Inclusione, dopodiché non sarà più possibile fare la domanda, in quanto, con l’entrata in vigore del Reddito di Cittadinanza previsto per il prossimo 6 marzo, questa misura andrà esaurendosi. Chi infatti è beneficiario della carta REI avrà comunque diritto a terminare il periodo di presa in carico o potrà optare per il reddito di cittadinanza, interrompendo però l’erogazione della carta REI. Due misure simili nel nome, ma con parametri differenti, a partire dai requisiti economici fino a quelli della residenza.
A differenza del REI, il Reddito di Cittadinanza si concentrerà principalmente su una strutturazione di “sostegno al lavoro”, puntando all’incontro tra domanda e offerta, mentre il REI era stato concepito per essere uno strumento di “sostegno di prossimità”, utile alle amministrazioni comunali per gestire la presa in carico dei nuclei familiari in stato di disagio socio economico e il loro inserimento lavorativo, mediante una costante collaborazione tra i servizi sociali, il terzo settore e le politiche per il lavoro.
“Una fotografia sullo stato attuale del disagio socioeconomico nel nostro Comune può essere fornita dai dati sulle famiglie che beneficiano o hanno beneficiato del Reddito di Inclusione e non potranno accedere al Reddito di Cittadinanza – spiega l’assessore alle politiche sociali Antonella Sberna -: circa il 30% dei nuclei familiari rimarranno infatti senza sostegno economico precedentemente garantito. Col passaggio da REI a Reddito di cittadinanza, in assenza di misure alternative, ci troveremo di fronte, con tutta probabilità, a una nuova emergenza sociale. Mi auguro che tutti coloro che ne hanno diritto possano ancora cogliere le opportunità concrete di sostegno al reddito offerte dalla carta REI e dai programmi sociali a esse collegati. Nel mentre sarà cura dei servizi sociali capire quali misure adottare per continuare a dare risposte concrete alle famiglie escluse dal reddito di cittadinanza”.

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