Il libro in tasca-Per un momento

Chiara Mezzetti

Un nuovo appuntamento con la nostra autrice Chiara Mezzetti. Tornano lo stile graffiante, il ritmo serrato e i protagonisti dell’universo quotidiano. Questa volta è lei, la compagna di palestra, l’inquilina del piano di sotto, la vicina d’ombrellone, la voce di chi racconta il suo io tra sogni e ambizioni ….

C’è una porta a metà corridoio. Una piccolissima porta bianca. È socchiusa. Un fascio di luce fiacca si lascia morire nella fessura tra la porta e il pavimento. Dentro, nello stanzino bianco, immacolato, impersonale, un divanetto arancione, sommerso da una pelliccia e una borsa, lasciate lì come se da un momento all’altro dovessero essere raccolte e spostate. Uno specchio bordato di lampadine su tutta la cornice, inclinato in avanti.

Annalisa si passa il rossetto da un estremo all’altro della bocca. Una piccola codina di colore le si sbava di poco all’angolo. La erode via passandoci l’indice. Se le dovrebbe tatuare ‘ste labbra. E anche riempire un pochino. Una punturina, come si chiama? Di filler? O era il collagene? Boh comunque una punturina andrebbe proprio fatta. Si passa le dita laccate di viola lungo il collo. Porta le mani ai lati delle mandibole. Si tira la faccia davanti allo specchio. Maschera bellissima, liscia distesa. Mostruosa. Si avvicina ancora un po’ allo specchio, per guardarlo in faccia il nemico, senza paura, senza rimorsi. Le rughette di espressione si irradiano dal vertice della mandorla che le disegna l’occhio. Vorrebbe passarci sopra e calpestarle con il tacco dodici, e saltarci e spingerle indietro, nel profondo dell’epidermide, dove devono morire, soffocare e non riemergere mai più. E con loro le espressioni che le hanno create, i sorrisi che si poteva risparmiare, i bronci e le smorfie. Sta lì, seduta e non sbatte le palpebre per non rovinare il rimmel. È tutto ciò che ha sempre desiderato.

Quando ha mandato la mail agli studi Mediaset, ha raccontato a se stessa che non ci sperava davvero, che era un gioco. Ma la verità è che sono tre anni che la manda e nel curriculum sottolinea che ha vinto un concorso di bellezza di paese nel ’90. Un prosciutto e cento mila lire, e un momento da regalare alla mamma. Non dimentica di inserire nella domanda di candidatura che ha fatto la scuola per diventare parrucchiera, sottolinea il suo ruolo fondamentale nel comitato di accoglienza della gara di fitness della provincia, sponsorizzata dalla Coop. Sull’altezza ruba due centimetri e conclude che “l’amore è l’unica cosa per cui valga la pena vivere”.

Ogni volta che non riceve risposta decide di farsi una foto un po’ meglio. Si studia le angolature e le luci, il trucco, il tutorial per “il selfie perfetto”, la didascalia copia-incollata da www.frasiromantiche.com, fino a che le selezioni non si riaprono e lei può mandare una nuova immagine di sè, più trendy, più cool, più sexy. Ma sempre molto spontanea, molto nature, molto no filter.

E quindi, quando Mediaset, alla fine, le risponde fissandole un casting, lei sorride, ma poco, per non farsi venire la ruga d’espressione proprio adesso.

Ha studiato tutto.

Fiore preferito: orchidea.

Cosa cerchi: un uomo con cui intraprendere un percorso solido, uno che mi tenga testa. A quarantacinque anni la vita è tutta una nuova scoperta, amo la palestra, viaggiare. Non ho figli. Mai stata sposata.

Ideale di uomo: moro occhi verdi, ma mi piace anche brizzolato.

“Ci vediamo martedì per la registrazione – le ha comunicato con tono cortese l’esaminatrice – lei è la quarta a scendere dalle scale. Quando sente il suo nome, parte, fa la passerella, si mette seduta sullo sgabello al centro dello studio e quando Maria le dà la parola dice quello che ha detto a me ora. Chiaro? Ripassi la parte se ha paura di incepparsi”

Le prime a saperlo sono state le amiche dello spinning. Annalisa è entrata in palestra come una dea, e ha detto “Vado a Uomini e Donne” cercando di fingere disinteresse, di contenere l’entusiasmo. Avrebbe anche sbadigliato se ci fosse riuscita. Poi è arrivato il momento della vicina di casa, dell’edicolante, del farmacista e della commessa “Sa, mi serve un vestito nuovo perché vado in tv”.

A casa ha provato davanti allo specchio: “ma mi piace anche brizzolato” “ma mi piace anche brizzolato” “ma mi piace anche brizzolato”…

Ha fatto un post su Facebook, per ringraziare tutti quelli che l’hanno sostenuta e che le vogliono bene e per dire alle vipere che la invidiano perché va a Uomini e Donne che “chi ti parla alle spalle è perché sta sempre un passo indietro shh” hashtag studi Elios di Roma.

“Cinque minuti e si va in onda” le ha comunicato robotico un ragazzino sulla ventina, che rimbalza da una porta socchiusa all’altra.

Cinque minuti. E Annalisa avrà il suo riscatto. Andrà in tv, diventerà famosa. E la guarderanno tutti. Le amiche dello spinning, il farmacista, tutti. Tutti sintonizzati. Il mondo si fermerà per un istante e le sue parole saranno amplificate da un microfono “a gelato”. E starà a tre centimetri da Maria, la saluterà come se si conoscessero da sempre. Sperava di incontrarla nei camerini, sembra una persona simpatica e attenta, ma non si è fatta vedere. “Devi dare del tu a Maria. Mi raccomando del tu” le ha ribadito un’ altra evanescente figura che veloce schizza tra i camerini.

Tutti la vedranno. In t-e-l-e-v-i-s-i-o-n-e. Tutti sentiranno “ma mi piace anche brizzolato”. E noteranno la ruga all’angolo dell’occhio e penseranno che certo che ‘ste labbra se le dovrebbe proprio tatuare. Diranno “Si vede che da giovane era una bella donna. Era”. E le amiche dello spinning si faranno due risate, perché lei è dovuta andare in tv per trovarsi uno straccio di uomo. Perché deve essere davvero disperata per fare ‘ste cazzate a quasi cinquant’anni. Ridessero. Intanto lei per un momento nel tubo catodico ci sarà finita. Per un cazzo di momento. Lei sarà protagonista e potrà dire un giorno “io in tv ci sono stata. Io sono esistita”.

“Un minuto e si va in onda”

 

https://www.ibs.it/racconti-orfani-libro…/e/9788885568488

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