Quel pesce di Sant’Andrea che piace pure alla Francy

Anche in questo momento in cui una pandemia mondiale frena i nostri desideri… Non interrompiamo i nostri sogni. E insieme ai nostri bambini prepariamoci a vivere la notte di Sant’Andrea, domenica prossima, in maniera che lunedi mattina, ognuno di loro possa trovare su quel piatto posto sul davanzale un magnifico pesce di cioccolata. E’ usanza a Viterbo e in alcuni centri della Tuscia che i più piccoli al loro risveglio trovino un delizioso pesce di cioccolato, aprendo così la giornata con un dolce pensiero. In tanti si addormenteranno mettendo un piattino fuori dal davanzale o dalla porta di casa, oppure sul tavolo della cucina, ritrovandolo la mattina riempito del dono.Anche la Francy il fumetto creato da Francesca Maurizi di Arte in Bottega si sta preparando.”I limiti esistono soltanto in chi è  corto di sogni” è scritto nel Piccolo Principe e lei ha fatto sua la frase.In fondo aggiunge”Rimanere bambini è la gioia più grande che ci sia”.

La tradizione:

La tradizione vuole che la sera del 29 novembre venga lasciato dai bambini un piattino sul davanzale della finestra così che Sant’Andrea, durante la notte, possa lasciarvi un pesciolino di cioccolato.
Un dono delizioso e sempre gradito che, con il passare degli anni, si è arricchito di mille sfumature.
L’usanza del Pesce di Sant’Andrea affonda le proprie origini intorno alla metà del secolo scorso quando il parroco della chiesa di Sant’Andrea a Pianoscarano, in occasione della festa, decise di lasciare nell’acquasantiera dei pesciolini di cioccolato per i sacrestani. Un gesto gradito che si è via via diffuso anche tra i fedeli e nelle famiglie della città. La scelta di inserire proprio dei pesci deriva dal fatto che Sant’Andrea è il protettore dei pescatori ed, inoltre, il pesce è stato sempre considerato simbolo di prosperità ed abbondanza.

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