Il pesce di Sant’Andrea? Gli artigiani aggiungono creatività e gusto alla tradizione

Sono di cioccolata. Non solo fondente e al latte, ma anche bianca. Oppure di marzapane, di mille colori. Per chi cerca una variante sul tema, oltre ai classici pesci ecco pure polipi, calamari, cavallucci e stelle marine. Ma ci sono anche biscotti di pastafrolla. Insomma, martedì sera tutti col piattino sul davanzale della finestra, perché passa Sant’Andrea e lo riempie di cose buone.

“E’ una festa sentita in varie parti della Tuscia, che dimostra, ancora una volta, come gli artigiani CNA siano in grado di aggiungere gusto e creatività alla tradizione”. Ne è convinta la segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia, Luigia Melaragni.

E infatti nel capoluogo, a Pianoscarano, c’è una chiesa dedicata all’Apostolo pescatore, fratello di Simon Pietro, dove da anni il 30 novembre vengono distribuiti i pesci di cioccolata. Ma, a proposito di pescatori, nella Tuscia Sant’Andrea viene celebrato anche nelle zone lacustri. O a Canino, di cui è patrono. Qui la sera che precede il 30 i bambini trascinano file di barattoli di metallo legati tra loro, per far sentire al Santo la loro preghiera, in modo che faccia alzare il vento e cadere dagli alberi le olive, che poi i bambini potranno raccogliere. E’ la tradizione della “scampanata”.

E i pasticceri CNA come si stanno preparando? La festa è ormai consolidata, anche se il boom arriva sempre negli ultimissimi giorni. Il pesce di cioccolato, quello incartato con la classica carta stagnola colorata, la fa da padrone, in particolare quelli tra 100 e 200 grammi. Se poi si vuole variare, sono serviti anche quelli in marzapane, su cui alcuni stanno puntando di più, anche per differenziarsi. E così arrivano anche i biscotti a forma di pesce.

Insomma, la pesca di Sant’Andrea quest’anno è stata proficua: grazie agli artigiani CNA, nella rete è finito un po’ di tutto.

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