“Orari più lunghi per pasticcerie, gelaterie, pizzerie e altre attività artigianali di prodotti alimentari”

Orari più lunghi per le attività artigianali che producono alimenti. Lo stabilisce l’ordinanza firmata ieri dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Pasticcerie, gelaterie, pizzerie al taglio, rosticcerie e piadinerie, per citarne alcune tra le più interessate al provvedimento, potranno restare aperte anche dopo le ore 21,30. La stessa facoltà è concessa agli esercizi commerciali di vicinato e alle attività commerciali su aree pubbliche, purché vendano prodotti alimentari.

A tutte queste imprese si estende dunque la disciplina degli orari di apertura degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande sul posto o da asporto, oltre che di farmacie e parafarmacie e aree di servizio.

“E’ una novità che accogliamo positivamente”, afferma Ermanno Fiorentini, presidente dell’Associazione Panificatori e Pasticceri, realtà affiliata alla CNA di Viterbo e Civitavecchia. “E’ un momento durissimo e temo che ancora a lungo dovremo fare i conti con una riduzione dei consumi. Nonostante le riaperture, nelle pasticcerie e in altre attività assimilabili si registra una sensibile contrazione della domanda. Ben venga dunque, per chi vorrà, anche la possibilità di allungare gli orari”.

Luca Fanelli, responsabile territoriale di CNA Alimentare, evidenzia che “le imprese operano in un contesto che è profondamente cambiato e impone una riflessione sulla riorganizzazione dell’offerta. Soprattutto con l’estate alle porte, questa facoltà di tenere aperte le attività oltre le 21,30 può aiutare le nostre piccole imprese e stimolarle a studiare nuovi servizi per i cittadini, sia nelle località turistiche sia nei centri storici e nelle città, che quest’anno saranno sicuramente meno deserte”.

“Ci sembra altresì importante che dell’opportunità possano fruire le attività commerciali sulle aree pubbliche e gli esercizi di vicinato. Il lockdown ci ha fatto riscoprire il valore di queste piccolissime imprese nel tessuto sociale dei nostri comuni. Ci auguriamo – conclude Fanelli – che nella ripartenza non venga meno l’attenzione verso la presenza di queste realtà vitali”.

 

 

 

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