Ex chiesa di Santa Caterina, le scuole di Viterbo unite per adottarla e salvarla

Nell’Aula Magna del Liceo Scientifico ‘P. Ruffini’ di Viterbo, si è tenuta il giorno 15 febbraio 2019, la presentazione di un progetto, di durata biennale, che nasce nell’ambito del PON “Monumenti narranti: un laboratorio didattico nella ex-chiesa di Santa Caterina a Viterbo”. Alla presenza del dirigente dell’istituto ‘F. Orioli’, Simonetta Pachella, del dirigente del Liceo Scientifico ‘P. Ruffini’, M. A. Bentivegna, delle docenti Paola Pogliani, Università degli Studi della Tuscia, dipartimento Conservazione e Restauro dei Beni Culturali, e Vera Anelli del Sistema Museale di Ateneo, le insegnanti di Storia dell’Arte del Liceo Artistico Orioli, Francesca Moretti e Maria Teresa Marsilia, ideatrici e promotrici del progetto, hanno illustrato alla platea le finalità e la struttura dell’intervento educativo. L’iniziativa rappresenta un ambizioso percorso, organizzato in rete, che vede la partecipazione di realtà istruttive ed istituzionali del territorio. Partner del progetto sono: l’I.I.S.S. ‘F. Orioli’, scuola capofila, responsabile del raggiungimento delle finalità e della gestione delle risorse; il Liceo Scientifico ‘P. Ruffini’; l’I.C. ‘P. Egidi’ e l’I.C. ‘P.Vanni’; l’Università della Tuscia; i Comuni di Viterbo e di Bagnoregio; l’Associazione Pro Loco di Viterbo; il Fai; la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma e dell’Etruria Meridionale.
Gli intervenuti hanno costituito un tavolo di lavoro, al quale hanno partecipato anche la prof.ssa Carmela Mangano e Stefania Albertini, rispettivamente vicepreside e DSGA dell’istituto Orioli, ed il prof.re Carlo Venturi del Liceo Ruffini, per regolare e tradurre in atto le complesse evidenze organizzative presentate dai relatori.
Pianificato in attività a scansione modulare, il progetto intende promuovere l’importanza e diffondere il valore storico, artistico e culturale dell’antica chiesa di Santa Caterina, ad oggi Aula Magna del Liceo Scientifico Ruffini, attraverso la realizzazione di un percorso di conoscenza, monitoraggio, rilevamento, cura ed adozione del bene culturale, misconosciuto e scarsamente valorizzato, della città di Viterbo. L’opera rappresenta un esemplare prodotto del gusto e dello stile pittorici di ambito tardo barocco, posto in opera, nel 1712, nel preesistente corpo edilizio cinquecentesco, da Antonio Colli, eccellente quadraturista allievo di Andrea Pozzo. La ‘mirabile illusione’ dell’artista, che affresca la volta della chiesa, restituisce la bellezza del trompe l’oeil centrale, arricchito da elementi decorativi in stucco e finimenti dipinti. Il cambiamento della destinazione d’uso e il cattivo stato di conservazione dell’opera hanno contribuito ad allontanare il complesso dagli specifici itinerari dell’utenza ambientale e turistica. Il Liceo Artistico ‘F. Orioli’ ha, quindi, pensato ad una progettualità che potesse combinare e risolvere le evidenti esigenze educative e di valorizzazione dell’opera, restituendo al bene l’identità originaria e garantendone la fruizione alla collettività. L’aula dell’edificio si trasformerà in un vero e proprio laboratorio didattico, all’interno del quale, gli studenti delle scuole superiori di I e di II grado, potranno acquisire specifiche competenze didattiche e di cittadinanza, maturando, nel contempo, una sensibilità artistica e stilistica.
Gli alunni, suddividi per gruppi di lavoro, seguiti da tutor ed esperti del settore storico artistico e museale, potranno: analizzare la storia e le vicende ideative dell’opera; realizzare indagini diagnostiche e condurre una campagna di rilievo e mappatura digitalizzata dello stato di degrado dei dipinti e delle decorazioni murali; partecipare alla realizzazione di percorsi didattici, interni al complesso, di carattere teorico – conoscitivo e laboratori pratici di analisi delle tecniche di esecuzione ad affresco e delle sculture in stucco della ex chiesa di Santa Caterina; partecipare ad incontri presso l’Università della Tuscia per la disamina degli esisti delle indagini scientifiche e multispettrali; effettuare la riproduzione di dipinti parietali ed esemplari scultorei in stucco; progettare un itinerario di viaggio che possa inserire l’opera nel circuito attivo dei percorsi turistici del territorio; ampliare le competenze in lingua inglese, propedeutiche alla elaborazione di un programma studiato di visite guidate finalizzato all’accoglienza turistica straniera. Saranno proprio gli alunni, infine, a restituire il bene alla comunità cittadina, agli abitanti e ai visitatori della città attraverso aperture straordinarie, organizzate in relazione alla costruzione di una proposta territoriale di turismo culturale, sociale e ambientale sostenibile che preveda il racconto di un percorso di viaggio che da Civita di Bagnoregio conduca a Viterbo e al monumento adottato.
L’istituto ospitante il bene, il Liceo Ruffini, assicurerà l’apertura al pubblico nei periodi di maggiore affluenza turistica, l’istituto Orioli curerà, con il dipartimento di Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’università della Tuscia di Viterbo, l’aspetto teorico e pratico e l’approccio didattico dell’intervento. Al Liceo Artistico Orioli riguarderà, inoltre, la restituzione grafica tridimensionale dell’opera per garantire, in questo processo di adozione e valorizzazione del bene, tutti gli elementi propedeutici ad un auspicabile intervento di restauro. Il comune di Viterbo ed il Comune di Bagnoregio, unitamente alla Soprintendenza dei Beni Culturali di pertinenza, mediatori delle relazioni istituzionali, veicoleranno, favorendole, la pubblicizzazione e la promozione dell’evento.
La progettualità in rete rappresenta un sistema di organizzazione didattica che risponde a criteri di modernità ed efficienza pedagogica. Gli attori protagonisti, scuole ed istituzioni del territorio, si fanno interpreti di un percorso impegnativo, ma formativo ed altamente qualificante che consentirà agli alunni di effettuare esperienze educative e di Alternanza Scuola Lavoro che avranno una ricaduta importante nella costruzione della personalità e della cittadinanza attiva e responsabile. Grazie alla lungimirante azione progettuale dirigenziale degli istituti scolastici costituitisi in rete, gli studenti saranno educati al rispetto ed alla tutela del patrimonio culturale, artistico e paesaggistico.
L’opera racconterà la propria storia attraverso gli alunni che impareranno a custodirne la testimonianza materiale che assume valore di civiltà.
Immacolata Anzevino

Ne parlava nel dicembre 2017 lo storico dell’arte Pietro Boschi: LEGGI QUI

 

Foto: Pietro Boschi

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI