Il 25 aprile nel ricordo degli uomini, delle donne e dei ragazzi che presero parte alla lotta partigiana di Liberazione dal nazi-fascismo e sacrificarono la loro vita perché l’Italia fosse un Paese libero, antifascista e autenticamente democratico, rinnoviamo il nostro impegno contro il fascismo, contro la guerra e per la Pace.
Il programma
Nei giorni dal 23 al 25 aprile sarà allestita nella sala Nobile del Comune la mostra documentaria “Le Donne nella Resistenza – Le Donne Medaglia d’oro al Valor Militare” (orario 10.30-12.30 e 16.30-18.30) e successivamente la mostra sarà allestita nei locali del Liceo Scientifico e Linguistico – IIS “Ulderico Midossi” di Nepi.
Lunedì 25 aprile alle ore 9.30 al Monumento ai Caduti sarà deposta una corona di alloro e seguiranno gli interventi del sindaco Franco Vita e di Giocondo Gregori presidente della sezione A.N.P.I. di Nepi e il contributo musicale della banda comunale.
Una riflessione
Quest’anno la celebrazione del 25 aprile è segnata in maniera ancora più forte dall’impegno per la Pace.
L’impegno contro la guerra e tutte le guerre è infatti l’impegno contro il fascismo e tutte le forme di fascismo perché il fascismo genera discriminazioni, violenze e guerre.
Impegnarsi per la pace significa lottare contro il fascismo perché la partecipazione ad una guerra riduce e porta fino all’annientamento la democrazia e i diritti, soffoca le politiche a sostegno del lavoro, scuola, salute, ambiente, stato sociale. Uccide le persone, inquina l’ambiente, compromette per sempre il futuro, immette violenza anche nei modi di pensare e confrontarsi nel quotidiano. La guerra rende opaca e manipola la verità, fa scorrere soprattutto il sangue degli aggrediti ma anche quello degli aggressori soprattutto però fa scorrere il sangue dei civili e dei più inermi: donne, malati, bambini e vecchi. La guerra impoverisce i poveri e arricchisce i ricchi. Troppe guerre sono in corso nel mondo e ora la guerra è tornata anche in Europa dove la minaccia nucleare va concretizzandosi e potrebbe portare alla distruzione dell’intera umanità. Tacciano dunque subito le armi, si soccorra il popolo Ucraino aggredito, si cerchi, con tutti gli strumenti della diplomazia, del dialogo e della ragionevolezza una tregua immediata perché ci sono solo due modi in cui una guerra può finire o con un deserto pieno di macerie, o con un negoziato di Pace. Questa mediazione deve essere avviata subito perché si ponga fine all’aggressione della Russia e si metta in salvo il popolo ucraino. La Pace deve essere l’unico obiettivo.
Le guerre, e la storia lo insegna, vengono scatenate da politiche di sopraffazione e sfruttamento di persone e risorse (petrolio, gas, uranio, elementi preziosi e rari, aree fertili, acqua) e/o per il controllo geopolitico di aree del mondo ritenute strategiche a fini commerciali e/o di sicurezza nazionale. Viviamo in un mondo globalizzato e interdipendente e la guerra, con le sue tragiche conseguenze anche in termini di perdita di lavoro, migrazioni, fame, malattie, aggravamento della crisi climatica, coinvolge in diversi modi la vita di tutti i popoli e di ciascuno.
E’ la pace che, attraverso anche una nuova organizzazione dell’Onu e di nuovi organismi internazionali, con la responsabilità e la partecipazione di tutti e di ciascuno, deve essere globalizzata ovvero diventare quello che è in realtà ovvero la condizione prima e irrinunciabile per la vita e una vita dignitosa attraverso la piena realizzazione dei diritti umani e l’equo accesso ai beni comuni per tutti.
L’impegno concreto e reale per la Pace è l’impegno ora fondamentale e ce lo ricorda l’articolo 11 della nostra Carta Costituzionale, nata dalla lotta di Resistenza che afferma: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
Direttivo sezione A.N.P.I. “Emilio Sugoni”























