Il teatro comunale di Tarquinia Rossella Falck, un gioiello di acustica architettonica

In questo clima di “ripresa” l’arte e la cultura si rianimano con i teatri  che riaprono i sipari per la messa in scena degli spettacoli.

Val la pena segnalare  la realizzazione di un progetto acustico-architettonico a Tarquinia molto singolare, quasi una istallazione artistica permanente, che purtroppo, nonostante l’inaugurazione avvenuta a metà del 2019, causa pandemia è passata inosservato.

Si tratta della ristrutturazione del Teatro San Marco  di Tarquinia oggi  intitolato a Rossella Falk.

Il nuovo Teatro Comunale di Tarquinia gioiello della Tuscia litoranea, è uno straordinario esempio di eccellenza  soprattutto per quel che concerne l’aspetto dello studio acustico-architettonico e scenotecnico. Trattandosi infatti di una ex chiesa (dedicato a S. Marco, l’edificio fa parte dell’antico convento agostiniano fondato nel XIII sec. e costituisce un rilevante elemento urbanistico nel settore denominato terzeria del Castro Novo nel centro storico di Tarquinia di fronte al Palazzo Vitelleschi oggi Museo Nazionale Etrusco) il progettista Francesco Traversi, musicista e architetto toscano, esperto di acustica, si è trovato ad aver a che fare non solo con un oggetto architettonico dal ricco passato ma anche con un clima acustico decisamente critico in relazione soprattutto alla futura destinazione di ambiente polifunzionale così come indicato dall’Amministrazione comunale. Ciò premesso, il progetto si è mosso nella ricerca di un difficile equilibrio tra inserimento estetico e funzionalità tecnica.  Il complesso architettonico, durante il secolo scorso, è stato oggetto di trasformazioni tali da non renderne più possibile una immediata identificazione. La modifica della facciata, richiesta dalla curia vescovile negli anni ’30 in modo da conciliare gli usi profani a cui era stato destinato il luogo di culto, riproduce, come una quinta scenografica, il prospetto di un palazzo in stile ottocentesco.

Il basamento leggermente bugnato, su cui si aprono tre ingressi uguali, è sormontato da due piani intermedi con finestre in prevalenza cieche ma finemente ornate da cornici, da un attico con finestre cieche e bozze circolari ai lati e da un alto cornicione di coronamento. La fascia inferiore del fianco orientale, percorsa da esili lesene con basamento a bugne riproduce la più rilevante.Ecco scattare allora nella mente dell’architetto quel fulmineo lampo creativo che gli permette di astrarre la realtà e di progettare il futuro. <<Guardando in alto, sfuocando volutamente l’immagine tra dettagli e insieme, ho visto ad un tratto muoversi quegli scacchi colorati; li ho visti staccarsi dal soffitto, lasciando intravedere lo sfondo, fluttuare e prendere posizione a mezz’aria>>. Così Francesco Traversi descrive la scelta progettuale di utilizzare pannelli fonoassorbenti appesi a sottili tenditori in acciaio, secondo un piano orizzontale posto alla base della volta ed in linea con il flusso sonoro proveniente dal boccascena grazie alla spinta energetica dei deflettori acustici della conchiglia. Questa scelta si è rivelata vincente da molti punti di vista. La composizione dei pannelli orizzontali e verticali, infatti, tiene conto in maniera stretta degli elementi tipologico-formali della volta, cercando di coprire almeno un terzo della superficie atta a garantire una corretta correzione acustica senza peraltro andare ad interferire con quelle che sono i fregi e le linee geometriche più importanti dell’organismo architettonico. L’aggancio dei tenditori a parete viene incontro alla oggettiva impossibilità di gravare in qualunque modo sulla struttura della volta a botte soprastante La composizione cromatica, suggerita dalle splendide decorazioni etrusche dei luoghi, e la singolare disposizione spaziale, unitamente all’uso di particolari elementi appesi di forma cubica dotati di capacità di assorbimento omni-direzionale, fa di questo progetto una vera e propria istallazione artistica permanente.

Il progetto nasce dall’esigenza dell’Amministrazione comunale di dotarsi non solo di un Teatro intitolato a Rossella Falk ma di un vero contenitore polifunzionale capace di ospitare i più disparati eventi culturali. Il problema maggiore è risultato essere da subito la morfologia dell’edificio: pianta rettangolare, unica navata con volta a botte e ampio abside nell’area palcoscenico. L’intervento acustico-architettonico, nonché scenotecnico, si è mosso dunque nella duplice direzione della ricerca di un adeguato comfort acustico e nella realizzazione del minor impatto possibile, sia a livello estetico che statico, sull’organismo preesistente, cercando di salvaguardare, quanto più possibile, gli elementi tipologico formali propri dell’organismo architettonico.

Innanzitutto la realizzazione della platea con foyer sottostante nella parte di edificio immediatamente prospiciente l’ingresso principale da Piazza Cavour e la sopraelevazione del palcoscenico su struttura metallica a traliccio e piedini gommati

Ad ispirare il progettista, quasi si trattasse di una vera e propria folgorazione ascetica è stata la visita alla Tomba dei Leopardi , V sec. a.C., nella necropoli di Monterozzi proprio a Tarquinia. La decorazione a scacchi del soffitto sembra riprodurre le grandi tende che venivano innalzate per le feste, per le cerimonie musicali e danzanti.

Al pubblico l’emozione di tornare a vivere il vero spettacolo godendo di tutti i parametri di eccellenza.

 

Il progettista Francesco Traversi, musicista e architetto ringrazia:

Amministrazione Comunale di Tarquinia –

LINEA GOBBATO (Padova- IT) – Ditta principale –

CARUSO Acoustic – Pannelli Basotec –

BOSE Pro – Audio Systems –

iQ Design Photography –

FT Creative Studio –

NewMusicScore – Art productions

 

  

  

  

 

 

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI