Il negozio bottega di Tonino Spanetta ha abbassato la saracinesca, mancano le speranze per una ripresa

A quel negozio immutato nei quasi 40 anni di vita  in molti ci erano talmente affezionati che coloro che erano andati nel frattempo in pensione, lo individuavano come luogo di incontro per una chiacchierata con Tonino. Tonino di cognome fa Spanetta orvietano di nascita, da quasi quaranta anni a Viterbo  è oggi l’ex titolare del negozio di Vernici, fai da te, in viale Trieste al civico 8, subito appena dopo il passaggio  a livello di porta Fiorentina. Dicevamo ex titolare perché ormai da inizio mese quella saracinesca è stata abbassata. Nonostante a Tonino manchino ancora 3 anni per la sognata pensione, non c’è l’ha fatta ad aspettare, gli effetti della pandemia hanno inciso gravemente sul suo bilancio, il peso di un affitto, il fermo dell’edilizia, quella piccola, dei piccoli imprenditori, imbianchini, muratori, , operai che si occupano di costruzioni e ristrutturazioni. Quella tipologia di  clienti,  rappresentata  dalle ditte individuali che più di ogni altro ha dovuto far conto con una inaspettata  pandemia che  in rimbalzo ha lasciato il segno sul  negozio, bottega.

Lo scorso aprile aveva dichiarato “Con questa tragedia che stiamo vivendo, non so se mi sarà possibile smettere o dovrò andare avanti. Il riemergere del Covid in  questo autunno gli ha fatto prendere la decisione drastica senza tentennamenti e senza girarsi indietro ha svuotato quel locale che raccontava una storia, quella della sua  vita  ha consegnato al proprietario le chiavi del locale. Un finale di certo non immaginato con una ambientazione simile. “Una scelta dura, durissima, ma inevitabile perché mancano le risorse per poter resistere a lungo nella speranza di una ripresa”. Un modo comunque a suo parere di chiudere una lunga pagina della propria vita a schiena dritta. Ora ci sarà la musica a fargli compagnia è un abile suonatore di chiarina e fa anche parte del gruppo dei Musici del centro storico. Ma in questi tre anni che lo separano dalla pensione dovrà anche arrangiarsi. L’ effetto Covid colpisce duro. “L’emergenza pandemia ci ha messo in ginocchio”. Ma la scomparsa di queste attività storiche peserà anche su quella parte della memoria della città che si va a perdere di cui Tonino è stato un protagonista.

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