Il buono, l’hacker, il cattivo: il Liceo S. Rosa contro il Cyberbullismo

di Diego Galli

Il mondo di oggi vive nel digitale, un luogo virtuale ma dai pericoli reali, e, a volte, anche dai drammatici risvolti. Proprio per questo motivo, gli studenti del Liceo “S.Rosa da Viterbo” hanno partecipato lo scorso sabato a una speciale assemblea/incontro con l’esperto di Cyber Sicurezza Gianluca Boccacci, un “White Hat”, ovvero un hacker buono, che mette a disposizione la sua conoscenza e le sue competenze a difesa di aziende e privati.
L’incontro, promosso dal Dirigente Scolastico del Liceo, Alessandro Ernestini, rientra in un progetto di più ampio respiro. La scuola è, infatti, la prima nel Viterbese a destinare fondi specifici nella prevenzione dei rischi sul Web, un problema spesso sottovalutato, in primis dalle famiglie degli studenti, come ha evidenziato Gianluca Boccacci: “L’81% dei presidi afferma che i genitori tendono a minimizzare il problema, considerandolo un gioco tra ragazzi; il 20% di loro ha invece ammesso di avere difficoltà a far comprendere ai genitori il fenomeno stesso”.
“La sicurezza non è un prodotto, ma un processo”. Con questa affermazione, l’esperto ha illustrato ai circa 350 giovani come il primo passo per difendersi debba provenire da loro stessi e dalla loro consapevolezza del problema. È necessario comprendere come nel mondo vi siano molti “attaccanti”, ovvero dei malintenzionati interessati a ottenere i nostri dati personali al fine di ricattarci o, più semplicemente, per danneggiare la nostra reputazione. Per tale motivo è nato il termine “Sicurezza offensiva”, coniato dal programmatore statunitense Dan Farmer nel 1993, che rappresenta l’atto di pagare un hacker etico per testare la sicurezza del proprio sistema e migliorare le proprie difese.
“Oggi sono sempre di più le aziende alla ricerca di questa tipologia di esperti”, ha spiegato Boccacci, “Anche in Italia questa figura è in fase di forte ascesa e i più bravi tra loro riescono a raggiungere degli stipendi mensili decisamente elevati, anche di 10-15.000 euro”.
Non bisogna però dimenticare come la parola “hacker” sia ancora oggetto di molti giudizi affrettati. Spesso, soprattutto in Italia, il termine è associato a qualcosa di unicamente malevolo, ma non vi sono solo “hacker cattivi”.
Con lo scopo di sensibilizzare il suo pubblico, l’esperto di sicurezza informatica ha posto l’accento sul problema rappresentato dall’eccessiva condivisione dei propri dati. Un pratica fin troppo comune, oggigiorno, in particolar modo da parte dei più giovani, non sempre consapevoli dei rischi legati all’intrattenere dialoghi e inviare/ricevere foto e video da persone conosciute su un Social Network come Instagram.
Gli studenti del Liceo S. Rosa sono stati informati in merito ad alcune delle pratiche più comuni e pericolose del momento, come quella del “Sexting”, ovvero la moda di condividere proprie foto o filmati, a volte anche “svestiti”, con degli sconosciuti. Pratiche di questo genere possono sfociare in casi di Cyberbullismo, spesso con dei risvolti tragici, che possono indurre una giovane vittima anche al suicidio, dopo aver visto le proprie foto o video divenire virali su Internet.
“La tecnologia non basta a proteggerci. Bisogna creare delle reti sociali tra amici, parenti e insegnanti. Unendo le proprie forze è possibile proteggerci a vicenda e prevenire molti dei problemi legati al cyberbullismo. Genitori e insegnanti sono accanto a voi per ascoltarvi e aiutarvi. Bisogna sempre denunciare chi commette un reato, anche se virtuale”.
Interessanti, durante il corso di tutto l’evento, anche gli interventi di molti studenti, che si sono dimostrati ben informati su alcuni dei più recenti, tragici avvenimenti: dal caso della “Blue Whale”, che ha causato delle vittime in tutto il mondo, fino ai casi di Cyberbullismo più gravi, come anche la situazione creatasi durante il voto negli Stati Uniti, che sembra aver influenzato non poco il voto di moltissimi cittadini americani.
Per aumentare la consapevolezza e gli strumenti di difesa dei propri studenti, il Liceo “S. Rosa da Viterbo” continua a investire in una sorta di “Educazione digitale”, offrendo non solo degli interessanti incontri come quello avvenuto sabato, ma anche la possibilità di ottenere dei certificati europei come l’ECDL IT Security.

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