Il Biscotto di Bomarzo: un’antica ricetta preserva la tradizione

All’origine era il pane dei poveri distribuito pure ai pellegrini che transitavano da quelle parti verso la città santa di Roma, sulla Via Francigena.
Sua maestà il biscotto è l’evento che alla tradizione unisce la tipicità e fa la storia di Bomarzo il bel borgo della Tuscia.Un prodotto locale dalle origini antichissime divenuto per il luogo un’icona.Il biscotto in realtà è la definizione che meno gli si addice , per dimensione e forma è difatti simile ad una ciambella.La sua storia si perde nel tempo, quando veniva ancora nominato Pane di S. Anselmo.Nel V sec. d.C. il vescovo della città, Anselmo, fece produrre un pane dolce da distribuire ai poveri e bisognosi e ai pellegrini. Da allora questa tradizione si è preservata di generazione in generazione e l’antica ricetta, viene gelosamente custodita da madre in figlia, rimanendo pressoché immutata. Oggi il biscotto di Sant’Anselmo può vantare anche il marchio di qualità italiano PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali).In questi giorni di festa l’unico forno del paese ne sforna in grande quantità grazie alla solerzia delle donne del posto. I turisti ne fanno buona scorta per conservare il sapore di un pane dolce, divenuto biscotto, che però somiglia ad una ciambella dal gusto inconfondibile.Al Biscotto di Sant’Anselmo è dedicata la 42a edizione della Sagra che si tiene a Bomarzo dal 23 al 25 aprile.

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