Gabriella Sica, poetessa viterbese, tra i grandi maestri del ‘900 e i versi sulla quarantena

Montale, Saba, Pasolini, Penna, Ungaretti, Caproni: Rai Play offre i profili di sei dei più grandi poeti del Novecento, che si raccontano attraverso materiale d’archivio, composto da interviste televisive e radiofoniche, fotografie, letture di brani, in sei puntate monografiche curate da Gabriella Sica, scrittrice, docente universitaria e poetessa a sua volta. Si tratta di veri e propri strumenti didattici in digitale e a distanza, utili tanto a studenti quanto a insegnanti di ogni ordine e scuola, in Italia e all’estero, ma non solo, adatti a chiunque volesse avvicinarsi a sei penne che hanno fatto la storia della letteratura italiana contemporanea.

Potendo azzardare che l’isolamento dovuto alla pandemia abbia portato qualche effetto positivo, di certo l’attenzione alla poesia quale modo di espressione integra della propria interiorità sarebbe innegabile. Versi per affrontare la quarantena, per interrogarsi sulla distanza emotiva provocata dal distanziamento sociale e sul nuovo modo di concepirsi tra gli altri sono quelli che Sica ha destinato a Dal sottovuoto. Poesie assetate d’aria, antologia curata da Matteo Bianchi e appena uscita per Samuele Editore. Tra i 35 poeti invitati dal curatore a intervenire sulla situazione attuale con i loro inediti, appaiono anche Franco Arminio, Flaminia Cruciani, Tommaso Giartosio, Luigia Sorrentino e Lucianna Argentino. La condizione che improvvisamente ha travolto oltre la metà della popolazione mondiale, ha costretto chi esce per la strada a nascondere il viso, la propensione all’altro dietro una mascherina, mentre chi rimane in casa riduce la realtà al perimetro di una finestra, a qualche riflesso sovrapposto, ma soprattutto non può più rapportarsi al prossimo tramite la scoperta delle rispettive differenze. Ci si deve accontentare delle apparenze e pazientare; perciò Sica scrive della sua Roma: «quanto vorrei che tu e io all’aria aperta / si andasse a fare una passeggiata / nella città per incanto affollata». E si aggrappa alla parola con precisione:

 

Non è questo il tempo dei beati baci

bellissimi

neanche isolati dei caldi abbracci

umanissimi

sa d’inverno l’aria su sé stessa curva

dal gelo sferzata

nella triste privazione

per cosa limo senza i nuovi baci

i cari bei legami e gli arditi abbracci

se non un centimetro di splendore

il saluto a distanza di un metro

salvezza di un istante che non muore.    

Tuttavia gli autori coinvolti a partecipare al volume antologico non si sono fermati sul foglio; infatti la metà dei proventi raccolti saranno devoluti in beneficenza al servizio sanitario nazionale.

 

PER INFO:

http://www.samueleeditore.it/dal-sottovuoto-poesie-assetate-daria-ebook/

Credit foto: Dino Ignani www.dwinoignani.net

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