Fase3 Ritrovarsi: l’incontro con l’artista Max Mattei e il suo sguardo sul lago

di Luciano Pasquini

Max Mattei

L’appuntamento con i viaggiatori della Carovana Narrante stavolta ci porta a Montefiascone.  Attraverso un tratto della via Francigena che conduce alla “porta del borgo”, il riferimento per pellegrini che l’attraversano. La salita si fa sentire, ma non è nulla a confronto con quella che i camminatori dovevano affrontare per arrivare alla città eterna.

Ho appena lasciata alle mie spalle la Basilica di San Flaviano la sua architettura imponente prende tutto il colpo d’occhio,non passano inosservati  i dipinti all’interno e la tomba del celebre Defuk a cui si pensa più che mai nel gustare un fresco bianco Est.Est.Est.  L’attuale Basilica di San Flaviano costituisce il risultato di un percorso architettonico iniziato in epoca Romana. Nel 1032 la piccola chiesa in rovina di S.Maria fu demolita per far posto alla chiesa dedicata al martire Flaviano. Le decorazioni presenti all’interno costituite essenzialmente da capitelli e modanature evidenziano i legami con il contesto lombardo sia nel repertorio delle figure sia per l’organizzazione compositiva. Gli affreschi frutto di pittori di diversa formazione sono databili ai secoli XIV-XVI con stili e scuole differenti, di pregevole fattura. Si può inoltre ammirare un’immagine acefala del Santo Francesco nella controfacciata di sinistra.Gli amici della Carovana Narrante guidati dal Prof. Emiliano Macchioni e dal poeta contadino Realino Dominici mi stanno aspettando alla trattoria, in cui ci siamo dati appuntamento per fare visita al pittore scultore e scrittore Max Mattei un figlio della Tuscia nativo di Villa San Giovanni oggi in fissa dimora a Montefiascone. DI lui si parla meno di quello che gli sarebbe dovuto. Il lago è una tavola azzurra e la caldera che lo circonda protegge l’artista e  offre a noi visitatori  uno spettacolo unico. Max ci aspetta nella sua casa e subito ci offre qualcosa di fresco.

Il suo un passato da militare  e una vocazione  per la  pittura e la scrittura da sempre coltivate con passione certificata dagli importanti riconoscimenti ottenuti. Ci conduce nella sua pinacoteca personale dove i quadri riconoscibili sono in vista, altri sono accatastati lungo le pareti. Su un tavolo quei colori e pennelli, che hanno sperimentato tutte le tecniche pittoriche tradotte poi  in un linguaggio d’arte che ha segnato uno stile personale. Foto di rito sullo sfondo delle sue opere, e regalo di un “multiplo d’arte” firmato e numerato, che gentilmente, l’artista  ci ha preparato, in ricordo di questo momento condiviso. Al nostro gruppo si è unito il Prof. Vincenzo Marenghi ex docente dell’Istituto Agrario di Bagnoregio che come Max Mattei coltiva l’amore per la poesia e il canto, passioni scoperte in tarda età. Chissà perché la “quiescenza” fa emergere passioni recondite e inaspettate, virando il corso della nostra vita verso una nuova dimensione, quasi un segno di rinascita. Il racconto si anima ascoltiamo alcune  canzoni di Max una evocazione che sfiora gli  anni giovanili, la base musicale precedentemente registrata, un quaderno custodisce i testi delle canzoni la cui fattura è frutto di riciclo di fogli bianchi e cartoncino recuperato da qualche scatola usato come copertina,a bandire approcci al consumismo .

Troppo poco tempo per conoscere un artista  la cui espressione talentuosa ci consegna  un’arte composita, fatta di tendenze classiche, metafisiche ed astratte, espresse non solo su tela, ma anche tramite la scultura su legno e pietra. E anche in scrittura.

Una tappa della  Carovana Narrante  che ad ogni sosta riesce a regalare scenografie uniche come in questa intensa giornata luminosa, dai molti tratti “Felliniani”, nella quale ci siamo ritrovati proprio come dentro un film.  Il regista stavolta però è lui Max Mattei

 

L’arte e la poesia un unicum che avvolge il poeta scrittore, artista. Prima di tutto animo sensibile.Ed è con una poesia di Max Mattei che chiudiamo il piacevole incontro.Sperando che ce ne siano altri per meglio farlo conoscere ai nostri lettori.

L’ECO DEL TUO TEMPO

Lassù..
come stormo al sole
vola..

messaggero del tempo.
Voce nella notte
squarcia il silenzio..
e risveglia nei cuori..
i sentimenti senza età.
Fa che i ricordi più belli..
come effimeri pensieri
tornino a rivivere!
E tu vecchio..
siediti ancora
nel sacro luogo
dell’infanzia..
dove muti
e fugaci sguardi
lasciavano l’impronta..
e sogna!
Cosa aspetti parla!
Perché piangi!
Anche allora non osasti
ed ora è tardi
per ascoltare
l’eco dei rimpianti.
Argentei fili
adornan la tua fronte
e tu.. burattino triste
sulla panchina antica
l’occhio volgi all’orizzonte.
Solo ora sei
e gridi nel silenzio
dove più
nessun t’ascolta.
Un sorriso..
una parola..
una carezza..
poco chiedi.
Ma..
come foglie morte
tutto vola via col vento..
lasciandosi alle spalle
l’eco del tuo tempo.

Max Mattei

 

 

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