Emergenza povertà. Viterbo capofila del distretto Vt3, 150mila euro per promuovere progetti

di Donatella Agostini

Fino a non molto tempo fa, il problema degli homeless e delle famiglie disagiate lambiva solo superficialmente la città di Viterbo e gli altri comuni facenti parte del distretto socio-sanitario VT/3: Bassano in Teverina, Bomarzo, Canepina, Celleno, Orte, Soriano e Vitorchiano. Negli ultimi tempi, complice il perdurare della crisi economica, anche in questa zona della Tuscia la questione si è cominciata a presentare in tutta la sua drammaticità. Ad oggi, su 98.000 abitanti del distretto, vi sono circa 1.650 nuclei familiari in stato di disagio socio-economico e circa 4.800 utenti in carico ai servizi sociali. Per quanto riguarda i senza dimora, ne sono censiti anagraficamente 95, ma si stima che quelli realmente presenti sul territorio siano oltre duecento, e altrettanti sono quelli che potrebbero diventarlo a breve per vari motivi, tra cui perdita del lavoro, sfratti, dolorose separazioni e divorzi. Per far fronte all’emergenza, particolarmente seria soprattutto nel periodo invernale ed estivo, il comune capofila del distretto Viterbo si è attivato con l’elaborazione di un progetto che ha ottenuto un importante stanziamento dalla Regione Lazio. Il progetto è stato presentato questa mattina a Palazzo dei Priori dai suoi promotori, l’assessore alle Politiche Sociali Antonella Sberna, il project manager Carmine Di Filippo e il coordinatore dei servizi sociali Pierangelo Conti, alla presenza del sindaco Giovanni Arena, che ha espresso la sua soddisfazione per quello che è uno dei primissimi risultati della sua amministrazione. «Il settore dei Servizi Sociali sta facendo un grande lavoro che rimane spesso nell’ombra, anche per la delicatezza dei temi trattati. Ma le risorse a disposizione non sempre riescono a far fronte alle continue richieste di chi si trova in difficoltà», ha affermato Arena. «Il progetto si andrà ad integrare alle normali attività dell’assessorato, ed è una grossa boccata di ossigeno che ci permetterà di dare risposte concrete e reali a tutti coloro che non si trovano a vivere una vita dignitosa, ed è giusto metterne a parte la cittadinanza». Il finanziamento consiste in 150 mila euro che si andranno ad integrare alle risorse di ciascun comune facente parte del distretto, e che potranno essere utilizzati entro dicembre 2020. «Il fenomeno del disagio sociale e degli homeless è complesso e diversificato», ha continuato Pierangelo Conti. «Ci sono persone che si trovano transitoriamente in un periodo di fragilità e di bisogno, e per questo vanno accompagnate alla riacquisizione dell’autonomia. Altre invece sono homeless per una precisa scelta di vita e vogliono continuare ad esserlo». Per questo a Viterbo sono state previste due tipologie di misure. La prima è quella di sostegno nel percorso verso il reinserimento sociale, che prevede la realizzazione di due strutture di accoglienza con sei posti letto ciascuna, una per le emergenze, l’altra per un’accoglienza di tipo prolungato. Tali strutture verranno realizzate ristrutturando immobili già facenti parte del patrimonio comunale e dotando gli appartamenti così ottenuti di kit usa & getta, di materassi, stoviglieria e quant’altro necessario. Inoltre si metterà in pratica la politica del co-housing: per quattro immobili, ciascuno con tre ospiti, il comune di Viterbo contribuirà all’affitto mensile per 300 euro al mese per un intero anno. La seconda tipologia di intervento riguarderà le misure di pronto intervento sociale, per fronteggiare i bisogni primari delle persone senza dimora che per vari motivi non vogliono essere ospitati nelle strutture. Verrà attivata un’apposita unità di strada, in collaborazione con le associazioni che già operano sul territorio, per gli interventi come la distribuzione di vestiario, di kit per l’igiene personale e di sacchi a pelo. Verranno inoltre distribuiti pacchi alimentari con cadenza quindicinale, pasti pronti e acqua minerale. Il tutto accompagnato da servizi di mediazione culturale, di informazione e accompagnamento, e innovativi servizi di anagrafe. «Fino ad oggi gli homeless viterbesi hanno il loro domicilio in una via fittizia, detta Via della Fantasia, ed ogni documento che arriva loro per posta giunge all’ufficio Protocollo del Comune, con evidenti problemi di ricezione» ha aggiunto l’assessore Sberna. «Attivando il servizio di anagrafe i senza dimora potranno ricevere i loro documenti direttamente presso la sede del Segretariato Sociale. Questo finanziamento ci permetterà inoltre di creare infrastrutture e servizi che sopravvivranno anche oltre il 2020. Non saranno interventi estemporanei ma rimarranno nel tempo».

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