Convegno sull’energia pulita: il biometano per un impatto ambientale, economico ed energetico

di Luciano Costantini

“L’era del biometano”, titolo suggestivo per un convegno provinciale – il primo in assoluto nella Tuscia – che affronta il tema altrettanto suggestivo dell’energia pulita, nel caso specifico del biometano e dei biocarburanti, rispetto all’idea di un’economia circolare e sostenibile. L’obiettivo è ambizioso: “de carbonizzare” questa nostra terra. Intanto il convegno, organizzato nella sede della Provincia dal Coordinamento Ambiente Tuscia, fa immediato seguito al decreto regionale che di fatto dà il via libera alle possibili autorizzazioni per la costruzione di impianti che producano biometano dall’agricoltura e riciclando i rifiuti non pericolosi per immetterlo nelle reti di gas naturale e/o impiegarlo nell’autotrasporto. Un passo importante, che non può essere ovviamente definitivo, nella tutela dell’ambiente, attaccato da un nemico implacabile che si chiama CO2. Potenzialmente entro il 2030 il nostro Paese potrà produrre 8,5 miliardi di metri cubi di biometano pari al 12-13 per cento dell’attuale fabbisogno di gas naturale. Che non è poco dal punto di vista ecologico e pure economico. La Tuscia può già contare su una produzione di canapa rilevante, ma anche su una massa ingentissima di rifiuti organici: entrambi sono fonti primarie per generare quello che nel corso del convegno è stato definito il “carburante virtuoso”. Comunque il carburante del futuro. Tecnicamente si tratta di recuperare materie di scarto per trasformarle in combustibile gassoso e non fossile, cioè che non produce CO2, da utilizzare in casa, in strada, per far funzionare il sistema industriale. C’è da ricordare che il Lazio produce ogni anno 505.884,258 tonnellate di organico, il 16,72% dell’intera massa rifiuti della regione. Una percentuale destinata a salire fino al 35,5% nei prossimi cinque anni. Come dire che la materia prima non verrà meno, anzi, per alimentare questo tipo di carburante ecologico. Una rivoluzione green che, oltre tutto, potrà creare tra 15.000 e 20.000 posti di lavoro soltanto nella nostra provincia. “Insomma, viaggiare e riscaldarsi costerà poco non produrrà inquinamento e diminuiranno le emissioni nocive nell’atmosfera”, è il messaggio confortante che esce dal convegno di palazzo Gentili.

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