“Bianconeri: Juventus Story”. Al Lux la storia di un grande amore

La Juventus F.C. è la società di calcio più famosa e vincente d’Italia. Viene fondata a Torino il primo novembre del 1897 da un gruppo di amici uniti dalla passione per il football, quello sport così speciale da poco “importato” dall’Inghilterra. Nasce così, quasi per gioco, il team più glorioso del campionato italiano. Nel 1923 la Juventus viene acquistata dalla famiglia Agnelli, risultando a oggi la sola squadra professionale ad aver mantenuto la stessa proprietà per quasi un secolo. Costruito con un sapiente mix di immagini esclusive, interviste ai nomi più illustri del calcio mondiale, video di repertorio e materiali inediti provenienti dagli archivi privati della società, Bianconeri. Juventus Story è il film indipendente attraverso cui Marco e Mauro La Villa raccontano per la prima volta la storia ufficiale del club.
DA BRADY A PIRLO.Comincia così il bellissimo film di Marco e Mauro La Villa “Bianconeri: Juventus Story”. Un lavoro a più mani. La “famiglia” (Lapo e Ginevra Elkann), la collaborazione di Ennio Moricone, le interviste ( Buffon, Mauro, Vialli, Vidal, Del Piero, Pirlo, Chiellini, Bonucci, Nedved, Andrea Agnelli e John Elkann). La voce fuori campo è quella di Giancarlo Giannini. Un “narratore” che emoziona. Che seguendo la trama che gli è stata consegnata, ci mette la sua arte: la sua capacità di recitare. Nelle pause, nel tono, nelle sospensioni che sottintendono molto di più di quanto le parole non dicano.
Due parole guida: Famiglia e Casa. La famiglia è quella degli Agnelli che dal 1923 è proprietaria della Juventus. Casa significa la villa avita di Villar Perosa. E significa Stadium: la nuova dimora della Fidanzata d’Italia.
La scelta dei due registi, che vivono negli Stati Uniti è precisa: si parte dal 1981 per arrivare al 2012. Dalla rete di Brady a Catanzaro che vale lo scudetto, fino allo scudetto numero 30, conquistato, con Conte in panchina, a Trieste .
Liam Brady quando colloca la palla sul dischetto a Catanzaro sa già che nella stagione successiva verrà rimpiazzato da Michel Platini. Liam Brady non è uno qualunque. In Italia il suo grande valore non è stato probabilmente del tutto percepito. Neppure dagli juventini. Ho avuto la fortuna di pranzare anni fa a Mantova al Festival della Letteratura, con Nick Horby, il romanziere inglese “malato“ di Arsenal. Uno uomo intelligente e spassoso con una grande passione per il calcio. Gli chiesi, quale a suo parere fosse il più grande giocatore del mondo. Pensavo mi avrebbe risposto che era Pelè, o Maradona, o Platini. Senza un secondo di esitazione, Horby mi disse: “Liam Brady : un genio del pallone, un giocatore dalle intuizioni e dalle giocate scientifiche”.
Confesso che rimasi senza parole. Ma nel tempo mi sono rivisto alcuni match di Brady, nella Juventus e nell’Arsenal. Aveva ragione Nick: dare la palla a Liam Brady era metterla in banca. La “teneva” e la faceva “fruttare”. Gran giocatore, grande professionista, grande uomo.
La storia dei fratelli la Villa comincia da lì. Un poco, seguendo il film ci rimani male. Perché la Juventus del quinquennio anni Trenta è citata di sfuggita. Quella degli anni Cinquanta di Boniperti e John Hansen la intuisci. Quella di Umberto Agnelli con Sivori e Charles è ridotta a due fermo immagine. E quella coraggiosa e tenace di Heriberto Herrera, quella soffiò lo scudetto sul filo di lana all’Inter mondiale di Helenio Herrera: beh di quella indimenticabile squadra operaia, proprio non c’è traccia.
Si parte da Brady che viene congedato e da Michel Platini che ancora non è Le Roi, ma che ha fatto invaghire l’Avvocato, per quei piedi divini che sanno far gol, che aprono il campo anche da quaranta metri, per quell’attitudine del francese di origini piemontesi ad esserci quando serve. Un film che appassiona . “Storia di un grande amore” recita il titolo dell’inno della Juve. E per amore si è disposti a fare qualsiasi cosa.
L’Inno: www.youtube.com/watch?v=FXvWutZ5iUY

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