Anche l’Unitus nel programma europeo di gestione delle emergenze

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La mobilità Erasmus è parte integrante del processo di istruzione universitaria: su questo aspetto, l’Università degli Studi della Tuscia è attiva dall’inizio del Programma Socrates/Erasmus e assicura le mobilità all’estero di studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo.

A fronte della crisi del Covid-19, la delicatezza delle procedure in materia di mobilità Erasmus e l’importanza di una comunicazione strategica e condivisa, oltreché altamente digitalizzata, è emersa in tutta evidenza.

Per questo motivo, l’Università della Tuscia ha deciso di candidare il progetto ‘Research for Innovative Practices in Emergency Management of Erasmus Community’ (RIPEC) nell’ambito del Programma Erasmus Plus Strategic Partnerhsip in Higher Education – Call 2020. L’iniziativa vede, insieme all’Università della Tuscia, la Scuola Superiore Carolina Albasio, ente coordinatore del progetto, e un partenariato europeo che comprende la Panteion University of Social and Political Sciences (Grecia), l’Universidad de Cadiz (Spagna), il College of Social and Media Culture, Torun (Polonia) e la Jan Evangelista Purkyně University in ÚstíNad Labem (Rep. Ceca). Il Progetto è stato selezionato dall’Agenzia Nazionale Erasmus INDIRE, e finanziato con un budget di 341.110,00 euro per portare avanti una importante ricerca in tema di gestione delle emergenze che possono occorrere durante le mobilità Erasmus. Non solo quindi in caso di emergenze sanitarie, come quella in corso, ma anche in caso di calamità naturali o attacchi terroristici. La ricerca oggetto di RIPEC beneficerà del coinvolgimento attivo di più di 30 dipendenti delle Università partner e del supporto della comunità degli studenti Erasmus (in alcuni casi anche sotto forma di associazioni) di almeno 10 Università.

L’obiettivo del progetto è costruire una procedura decisionale dalla massima efficienza, che possa essere applicata in tutta Europa, per la gestione delle emergenze con riferimento alle mobilità Erasmus. Per farlo, le Università partner svilupperanno strumenti informatici innovativi, quale una piattaforma dedicata e un forum per raccogliere le esperienze di ogni parte coinvolta, gli studenti, I docenti, lo staff degli Uffici per le Relazioni Internazionali e le competenti autorità pubbliche, nazionali, europee e diplomatiche. Grazie a RIPEC, quindi, per la prima volta tutti gli ‘attori’ dell’Erasmus verranno riuniti e sarà data loro la possibilità, anche attraverso video-interviste, di condividere le loro migliori pratiche con I ricercatori, che  produrranno uno studio quali-quantitativo inteso a innovare e rendere sempre più efficienti le filiere comunicative inerenti le mobilità Erasmus in caso di emergenza.

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