Al prof. Guseppe Calabrò di Unitus un importante incarico scientifico europeo

Il professore Giuseppe Calabrò, docente di Elettrotecnica e di Tecnologie per la Fusione Nucleare all’Università degli Studi della Tuscia è stato prescelto da un panel di esperti europei come vice-coordinatore delle attività di EUROfusion Plasma Wall Interaction and Exaust (PWIE) nel nuovo programma quadro Horizon Europe. EUROfusion (European Consortium for the Development of Fusion Energy) è il consorzio europeo a cui EURATOM – Commissione Europea affiderà il programma della fusione nucleare di Horizon Europe, il Programma Quadro (FP9) di ricerca e innovazione per il periodo 2021 – 2025, prolungabile fino al 2027. Nella task PWIE, coordinata dal tedesco Sebastijan Brezinsek, Calabrò avrà la leadership delle attività inerenti i materiali innovativi e le nuove configurazioni magnetiche per la risoluzione di criticità presenti nel processo da fusione, come gli elevati carichi termici sulle strutture a protezione dei futuri dispositivi da fusione come DTT (Divertor Tokamak Test) e DEMO (DEMOnstration fusion power plant), con un budget di circa 50 milioni di euro in 5 anni. “E’ un importante incarico che richiederà impegno e tanta passione”, ha detto Calabrò “con enormi responsabilità, andando a rappresentare l’Italia in un contesto così importante e rilevante per le attività di ricerca in questo ambito e che conferma, le alte professionalità e competenze esistenti all’Università della Tuscia”. In tale contesto, recentemente, UNITUS è stata insignita del prestigioso premio “Materials Today Cover Competition 2019” per l’immagine al microscopio elettronico scattata presso i laboratori di Garching in Germania, grazie alla collaborazione internazionale con Max Planck Istitute e Fraunhofer, di un campione di metamateriale reticolare in tungsteno (in foto). Questi materiali microingegnerizzati, realizzati con geometrie progettate dai ricercatori dell’Università della Tuscia, coordinati dal professor Pierluigi Fanelli, sono in grado di garantire performance non raggiungibili mediante materiali compatti presenti in natura. Il metamateriale fotografato avrà il compito di contenere il plasma all’interno della macchina per la fusione nucleare in caso di eventi accidentali riuscendo ad assorbire e dissipare enormi quantità di energia. Per il prossimo anno accademico sono previste delle novità legate alla didattica nel campo dell’energia da fusione programmate dalla Scuola di Ingegneria di Unitus.  Tra queste, la Tuscia International Summer School on Fusion Technologies, indirizzata ai giovani diplomandi delle scuole superiori e matricole universitarie in lingua inglese e che vedrà la presenza di prestigiosi relatori da tutto il mondo, e un curriculum in doppia lingua (italiano e inglese) del corso di laurea magistrale in Mechanical Engineering for Fusion Energy che dovrebbe afferire ai corsi europei di https://fusenet.eu/.

Viterbo 11.11.2020

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