Zeno Scipioni Maestro di musica e di vita

Venerdì 7 agosto, nell’ambito della Fiera del Vino verrà presentato a Montefiascone (Arena Largo San Pietro nei pressi della Biblioteca, ore 22,00) il volume con la biografia del maestro Zeno Scipioni, fondatore della Camerata Polifonica Viterbese e già direttore artistico della Scuola Musicale di Viterbo. L’incontro che fa parte di un “trittico librario” dal titolo accattivante “Est wine & book – Degustare un libro e leggere un vino”, è moderato dalla giornalista Lia Saraca con la partecipazione di Fabrizio Scipioni e Vincenzo Ceni, console del Touring Club di Viterbo.
La biografia (ed. Sette Città, Viterbo) agile e densa di notizie, scritta a più mani, con foto a colori e d’epoca, ripercorre la vita di Scipioni (Ischia di Castro 1926-Viterbo 2011), musicista e compositore di straordinaria sensibilità, molto apprezzato non solo in Italia cui si riconosce il merito di aver orientato le vicende musicali della Viterbo del dopoguerra, forte anche dei contributi provvidenziali di una famiglia (la moglie Angioletta e i figli Fabrizio e Lucilla) di sana e robusta costituzione bachiana, dove si degusta la buona musica dalla mattina alla sera.
Dopo l’esperienza del Quartetto d’archi viterbese da lui fondato nel lontano 1950 e fortemente incoraggiato da Leto Morvidi (futuro consigliere e presidente della Provincia di Viterbo), Sciponi – laureato in giurisprudenza e diplomato in violino – ha approfondito gli studi su spartiti di illustri antenati della Tuscia Viterbese (i fratelli Mazzocchi di Civita Castellana , i Nanino di Vallerano, Francesco Suriano di Soriano nel Cimino, Domenico Massenzio e Tullio Cima di Ronciglione, Ercole Bernabei di Caprarola ed altri) creando le basi di un nuovo gusto all’ascolto, alternativo all’imperante melodramma, prima con la costituzione, nel 1966, della Camerata Polifonica Viterbese e poi, nel 1979, con la direzione artistica della nascente Scuola Musicale di Viterbo.
In ognuna di queste circostanze ha indirizzato alla musica uno stuolo incredibile di giovani, per farli partecipi di nuovi modelli di vita basati sullo studio, la ricerca, l’intonazione, il sacrificio, la condivisione di valori, promettendo loro solo la possibile gratificazione di un pubblico plaudente.
“Non ha mai alzato la voce, lungi dal fare immeritati incoraggiamenti, imbarazzato di fronte agli applausi, essenziale e ironico in ogni circostanza”.
E’ il leitmotiv delle “più mani” che hanno sottoscritto nella biografia una testimonianza o un ricordo sul maestro Zeno: Rosa Manganiello, il figlio Fabrizio, Antongiulio Latanza, Gino Nappo, Renzo Salvatori, Rosario Desideri, Sandro Compagnoni, Luigi Manganiello, Luca Sanfilippo e Laura Allegrini.
La biografia si arricchisce, nella presentazione, di autorevoli annotazioni del sindaco di Viterbo Leonardo Michelini. “Dal complesso delle testimonianze e dei contributi che il libro contiene, da parte di familiari, amici collaboratori, uomini di cultura ecc., si dipana un unico filo conduttore che indica un uomo dallo stile sobrio, che rifugge dalla retorica, che fa della semplicità lo strumento per raggiungere più ambiziosi traguardi”.
Con l’affetto dell’allievo, Fabrizio Bastianini attuale direttore della Camerata Polifonica Viterbese e coordinatore artistico della Scuola Musicale di Viterbo aggiunge. “Io credo di ricordarlo in quei mesi nei quali la presenza del Maestro si percepiva nella Scuola Musicale di Viterbo come una sicurezza alla quale non si dà peso perché parte delle cose normali della vita, in quei giorni nei quali anche per merito suo, una timida speranza maturava, diventava certezza e il nostro futuro si legava indissolubilmente alla musica”.
Da parte sua Laura Allegrini, già presidente della Scuola Musicale di Viterbo, sottoscrive nella biografia il suo ricordo “Io lo ringrazio per avermi insegnato quanto sia complessa ed articolata l’apparente semplicità di Mozart, che è una banalità pensare che Vivaldi abbia scritto centinaia di volte lo stesso concerto, che Bach può essere struggente quanto il più romantico degli operisti”.
Anch’io, fuori testo, voglio dire la mia su Zeno Scipioni che ho frequentato più volte durante il mio lungo percorso nelle varie istituzioni turistiche di Viterbo. Ha avuto il merito, le occasioni e il coraggio di dare “voce” alla musica, nel senso che l’ha imposta all’attenzione di molti, tanto da approdare alla creazione di una Scuola e di dare “voce” a molti giovani e appassionati che si sono messi insieme, sotto la sua guida, per fondare la pluridecorata Camerata Polifonica Viterbese.
Vi pare poco?

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