Viterbo Articolo Uno contro i test Invalsi

Riceviamo e pubblichiamo:

Anche quest’anno i quiz invalsi attendono al varco i nostri studenti: dopo la due giorni del 3 e 5 maggio scorso in cui sono stati “testati” i bambini della scuola primaria, il 9 maggio è la volta degli alunni delle scuole superiori. Il rito delle crocette si perpetua da oltre dieci anni, nonostante le proteste e le contrarietà , nonostante gli innumerevoli studi che ne certifichino l’assoluta insipienza culturale, la cialtroneria tecnico-scientifica, la dannosità didattica e l’enorme spreco di denaro pubblico (si calcola che con lo sperpero invalsi si risolverebbe la piaga delle “classi pollaio”).
Il sistema dei quiz nuoce alla scuola, perché, inevitabilmente, sottrae tempo (già poco per via dei tagli orari e dei progettifici in cui si sono trasformati gli istituti) da dedicare all’apprendimento dei saperi e delle conoscenze, mentre aumenta sempre di più il tempo destinato all’ addestramento sistematico alla soluzione dei quiz.
Nuoce agli studenti, che vengono distolti dalla formazione di una coscienza critica, per favorire un apprendimento nozionistico, ripetitivo, frammentario, mnemonico, annullando, dunque, la capacità di riflessione e ragionamento necessari per la conoscenza di fenomeni complessi.
Nuoce alle famiglie, delle quali viene lesa la privacy con la somministrazione di questionari preliminari, rivolti a genitori ed alunni, in cui si raccolgono informazioni delicate e personali. I quiz invalsi non sono anonimi: ogni fascicolo è contrassegnato da un codice meccanografico che identifica ogni studente, creando una gigantesca e pericolosa schedatura.
Nuoce alle nostre tasche, poiché tutto il carrozzone invalsi costa parecchi milioni di euro e costa anche attraverso i testi scolastici. Le case editrici non si sono fatte scappare l’affare e producono intere linee di libri per l’addestramento alle crocette e testi ormai inquinati da “metodologia invalsi”.
E, ancora, cosa gravissima: invalsi si arroga il “diritto” di allontanare i circa 200000 alunni disabili insieme ai loro insegnanti di sostegno, spazzando via l’inclusione dalla nostra scuola Statale.
Il tutto regolato da una tragica visione aziendalista, regolata da profitti e perdite, marketing, performance, sotto l’egida di un presunto efficientismo di stampo imprenditoriale, scevro da qualunque senso di crescita umana e civile. Laddove il sistema delle crocette può misurare solo il grado di omologazione e banalizzazione: prove standardizzate per saperi standardizzati, al fine di creare una perfetta macchina di consenso.

Bene fanno gli insegnanti che hanno aderito al boicottaggio partecipando allo sciopero o assemblee sindacali, bene fanno gli studenti a non sottoporsi alla schedatura. Gli studenti dimostrano grande capacità di analisi ed approfondimento, denotano coraggio in uno scontro fortemente impari, si rivelano combattenti e coraggiosi.

Art1-MDP esprime piena solidarietà e sostegno ai ragazzi che boicotteranno i quiz, esponendosi, in alcuni casi, anche ad atti repressivi di dirigenti scolastici ed insegnanti, i quali, purtroppo, si rivelano essere, spesso, più realisti del re.

ART. 1 MDP- Viterbo

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