Vampiromania, Federica Marchetti presenta l’ultimo libro

“La forza del vampiro sta nel fatto che nessuno crede alla sua esistenza” afferma Bram Stoker, celebre autore irlandese del romanzo Dracula e così conferma Federica Marchetti nella prefazione al suo ultimo libro Vampiromania quando scrive “e un’ultima cosa devo proprio aggiungerla: io non credo nei vampiri”.
In un freddo e quasi gotico pomeriggio appassionati, amici e curiosi erano presenti all’appuntamento con l’autrice presso il nuovo Caffè Letterario di Viterbo, un colorato ed accogliente ambiente con il suo bar interno e salotti culturali.
Vampiromania è il primo di una raccolta che la scrittrice viterbese Federica Marchetti intende scrivere per la Collana Piccole Manie Crescono, ed. Il Foglio, disponibile per ora solamente in versione ebook per scelta editoriale.
Poco più di 100 pagine che narrano la “Vampiromania: il vampiro istruzioni per l’uso” e il racconto in appendice: “ Il vampiro innamorato”. Un soggetto mai uscito di scena, una curiosità riaccesa per la scrittrice dalla saga di Twilight, nella versione del vampiro moderno tra gli adolescenti: da qui vuole raccontarlo e si racconta partendo dalle proprie passioni e conoscenze letterarie su questa icona immortale. Dalla visione di Nosferatu con Klaus Kinski nel 1979 alle letture di Dracula di Bram Stoker, Il Vampiro di Polidori, “La sepoltura” di Byron, Varney, Intervista col Vampiro, Le notti di Salem di Stephen King, fino al famoso film Dracula di Coppola.
La scrittrice non esita a raccontare la leggendaria e tempestosa notte letteraria del 16 Giugno del 1816 a Villa Diodati sul lago di Ginevra da cui nasceranno le basi per Frankenstain di Mary Shelley e i romanzi di Polidori e Byron, poeta romantico per eccellenza ma uomo disastroso e terribile. E’ l’800 inglese dei vampiri, passando poi per Dott. Jekyll e Mr. Hide, il Ritratto di Dorian Grey, Sherlock Holmes, Edgar Allan Poe, Jack lo squartatore e terminare nel 1897 con Dracula di Bram Stoker, libro mai andato fuori catalogo.
Ma il vampiro esiste davvero? E’ il vampiro innamorato alla fine del volume, ossia metafora di colui che sfrutta gli altri, succhia il loro sangue per i propri scopi e metafora dell’ipocrisia e delle contraddizioni della cultura ottocentesca durante la rivoluzione industriale; il mantello del vampiro è allo stesso modo la società che si ricopre di nero e apre lo spazio al mistero e all’oscuro quando la regina Vittoria rimane vedova e il nero diventa allora il colore di corte. E’ la metafora delle nostre paure: la paura della morte, la paura di non raggiungere l’eternità, di non raggiungere il sapere. Ma il vampiro moderno diventa metafora della paura dell’invasione di crudeltà che arrivano dal cielo, di epidemie, attacchi o piogge chimiche. E’ una figura che affascina tanto gli adolescenti pieni di paure quanto i bambini; a tal proposito la scrittrice ricorda “Abbiamo un autore in zona che ha scritto il Vampirino di Bomarzo: è il racconto ai bambini dell’accettazione della diversità ambientata nel parco di Bomarzo”
E se il vampiro è anche seduzione, lo conferma sicuramente la copertina scelta dall’autrice per il suo romanzo nell’immagine bella e maledetta di Gary Oldman, il protagonista del film Dracula di Bram Stoker .

Vampiromania, annuncia la scrittrice sarà il primo di cinque saggi con l’Inghilterra al centro degli argomenti previsti; il prossimo in uscita nel 2016 sarà Shakespearemania per commemorare i 400 anni della morte di William Shakespeare.

Foto di Donatella Agostini
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