“Tesoro di santa Rosa”: la mostra inedita al Monastero

Luciano Costantini

“Un recupero del nostro patrimonio”; “un sogno che si avvera”; “un altro miracolo”. Un po’ di enfasi magari viene anche naturale nei giorni caldi di santa Rosa, ma la mostra (ingresso gratuito) sulla pulzella di Viterbo che si apre sabato 2 settembre e che resterà aperta sino al 6 gennaio, merita sottolineature forti, in un momento importante, quasi storico, per la città. Giudizi espressi, in ordine di citazione, dal sindaco Leonardo Michelini; da suor Francesca delle sorelle Alcantarine che tutelano il convento; da Alfonsina Russo, soprintendente alle Belle Arti per l’Etruria meridionale. L’occasione è la presentazione alla stampa del “Tesoro di santa Rosa”, ovvero della rassegna di oggetti, pergamene, documenti, dipinti, argenterie, esposti per la prima volta nella sala del Refettorio del monastero e gelosamente custoditi prima dalle suore Clarisse e oggi dalle Alcantarine. Quattro le aree tematiche della mostra: la storia dell’antico monastero e dei suoi apparati decorativi, la vita di santa Rosa e la sua canonizzazione, le monache di santa Rosa e la vita nel monastero, la devozione popolare e gli ex voto. Un’autentica riscoperta della pulzella viterbese e dei tempi in cui visse, riletta attraverso il restauro di ambienti e oggetti, avvenuto in tempi eccezionalmente rapidi. Appena due mesi. Risultato, oltre tutto, raggiunto attraverso sinergie incrociate tra il pubblico, in questo caso il Comune e la Fondazione Carivit, e il privato, le suore del monastero. “Si tratta di un tesoro naturale di arte, di storia e di fede”, ha sintetizzato con grande incisività la Soprintendente Russo. Il prossimo passo sarà quello di ampliare i locali della mostra e, naturalmente, le testimonianze del tesoro dal Refettorio alla Sala delle Colonne. “Le risorse sono già state stanziate e prevediamo l’apertura per il prossimo anno”, ha precisato la Russo. Per il vice sindaco, Luisa Ciambella, l’obiettivo è più prettamente sociale: far conoscere, magari anche nelle scuole, la figura e l’opera di Santa Rosa al fine di creare un legame più stretto e solidale tra generazioni.

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