Stefano Marcoccia e il Black Lotus Game Café, dove il divertimento è a 360°

Diego Galli

Il capoluogo della Tuscia continua ad aggiungere frecce alla faretra dei suoi luoghi di intrattenimento, conquistando sempre più spesso i cuori di chi ama divertirsi, grazie a un’offerta sempre più varia. Oggi, insieme a Stefano Marcoccia, vi parliamo del Black Lotus Game Café, una ludoteca ben conosciuta da molti, che ha deciso di rinnovarsi e reinventarsi attraverso un’interessante opera “nostalgica”.
Come ci racconta Stefano, uno dei soci fondatori del locale situato in Via Sant’Agostino (una delle traverse di Via Cairoli, nel cuore di Viterbo), la storia del Black Lotus è cominciata nel 2007 e, con il passare degli anni, è riuscita ad attirare sempre più curiosi di ogni età. “Con i miei soci, Filippo Patara e Marco Fioroni, abbiamo deciso di rinnovare il locale ampliando l’offerta di divertimento attraverso il “retrogaming”, la pratica di giocare con videogiochi d’altri tempi”, ci spiega lo stesso ideatore della novità mentre ci mostra alcune delle meraviglie del passato videoludico presenti nelle molte vetrine dedicate alla vendita e allo scambio. “Dai vecchi Intellivision, Atari e Commodore 64, passando per le tante console Nintendo fino a raggiungere la prima Xbox, qui è possibile trovare un po’ di tutto e moltissime cose sono in arrivo. Ovviamente, restano disponibili anche le console più recenti”.
Per chi non fosse interessato alla compravendita, però, il Black Lotus Game Café offre la possibilità di giocare in prima persona con alcune delle console più in voga nei tempi passati, sicuramente la novità più interessante. Tutto nasce da una passione che Stefano ha coltivato sin da bambino e che ora ha deciso di riproporre nei minimi dettagli: “Per ricreare l’atmosfera di quegli anni, abbiamo scelto di abbinare le varie console a disposizione a dei televisori a tubo catodico. Questo anche perché i nuovi LCD sono soliti deformare le immagini dei giochi di una volta, come i sempiterni “Metal Slug” e “Super Mario Kart”, che vi attendono qui per fare una partita con i vostri amici”.
Vista l’impossibilità di fornire una selezione troppo vasta di cartucce di giochi già inserite, Stefano si appresta a mostrarci una delle chicche più interessanti del locale, ovvero un’area “Arcade” fornita di alcuni cabinati degli anni ’90. “Al loro interno sono presenti delle schede multigaming, che offrono una vasta gamma di videogame, come tutta la serie del picchiaduro “The King of Fighters” e moltissimi altri giochi Neo Geo. Abbiamo anche dei flipper e un biliardino, che aiutano a ricreare uno “stile sala giochi” di altri tempi”. Il tutto, come sottolinea il nostro anfitrione, al costo di 25c a partita. Una cifra simbolica, che richiama alle vecchie 500 Lire e che si unisce alla bassissima quota annuale di iscrizione all’Associazione, che garantisce la possibilità di usufruire anche degli altri servizi offerti.
Oltre al retrogaming, infatti, il Black Lotus Game Café resta una ludoteca a tutti gli effetti dove è possibile trovare tornei di ogni genere (presto anche di videogiochi), più volte alla settimana. Dal “Texas hold’ em” a “Magic The Gathering” fino ai moltissimi giochi da tavolo, il locale aiuta i suoi avventori a tuffarsi in un mondo di intrattenimento unico e a prova di stress cittadino: “Tra queste mura è possibile trovare alcune delle passioni che ci accomunano tutti. Adulti, ragazzi o bambini, non c’è differenza. Dal martedì alla domenica noi siamo qui ad attendervi con tutte le nostre attività e saremo anche a Vitercomix il 14 e il 15 aprile con un nostro stand”.
La fiera del fumetto, conclude Stefano Marcoccia, è stata infatti una notizia davvero gradita, sia da chi lavora presso la ludoteca (oltre ai soci fondatori c’è anche il gestore Federico Girotti) sia da tutti i suoi frequentatori: “Sarà un evento importante per Viterbo, che unirà la passione dei fumetti a quella dei videogiochi. Mancava da troppo tempo qualcosa di simile e la nostra città si presta molto per l’occasione. Noi ci siamo e speriamo vivamente che la cosa possa crescere e diventare un’attrattiva anche per i turisti.

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