La favola wedding in salsa contemporanea

di Paola Maruzzi

Primo appuntamento con la rubrica targata Tusciaup per scoprire novità e tendenze dal mondo matrimoni

Ci sono voluti sette lunghi anni di pausa di riflessione affinché nei sogni degli italiani si rispolverassero i fiori d’arancio ma ormai la pace è fatta: le coppie tornano, timidamente, a sposarsi.

È il 2015 a siglare la svolta con quasi 5 mila promesse d’amore eterno in più rispetto all’anno precedente: non una cifra da capogiro, certo, ma comunque un segnale positvo che non si vedeva dal 2008. Secondo l’Istat ogni anno in Italia si sposano circa 200 mila persone, con Sicilia e Piemonte in testa e Molise in coda.

Assodato che l’abito bianco faccia ancora palpitare rimane da chiedersi come sia cambiata la cornice e come si siano evoluti gli usi e i costumi di questo rito secolare. Intanto andrebbero rivisti i modi di dire perché sono sempre più numerosi quelli che invece di “andare all’altare” celebrano civilmente il sì, sia che si tratti di prime che di seconde nozze.

L’altra abissale novità ce la confermano sottovoce estetiste e truccatrici alle prese con qualche filo di make up in più per coprire i primissimi segni del tempo: se, infatti, la scorsa generazione convolava a nozze intorno ai 22 anni, oggi siamo sui 32 per le donne e 35 per gli uomoni.

Ma questa non è che la punta dell’iceberg e siccome da raccontare c’è ancora tanto, Tusciaup vi propone un percoso guidato attraverso una rubrica, una finestra sul wedding in salsa contemporanea per snocciolare curiosità e consigli. Voleremo su trend e stravaganze internazionali con il cuore ben saldo al territorio perché i paesaggi e le location della Tuscia sembrano già scritti per una sceneggiatura d’amore.

Sarà come salire sulle montagne russe, sarà un viaggio fatto di alti e bassi perché il binario del canone classico si è frantumato. Oggi sposarsi può significare tutto e il contrario di tutto. Ti può capitare di vedere donne tatuate in abiti-bomboniera, coppie gay, coppie con figli, coppie miste; di mangiare tacos e panini al buffet, di essere uno dei quattrocento invitati in un castello fiabesco. Puoi assistere allo scambio di fedi in rifugio isolato in montagna oppure seguire la cerimonia in diretta da Skype.

Eppure, a guardar bene, in questo melting pot di stili personalizzati è come se ci fosse un unico filo conduttore che ci porta a vivere la stessa magia. Forse perché il cosiddetto gran giorno risveglia un bisogno di tradizione in un momento in cui non si fa altro che promuovere l’innovazione a tutti i costi. Déjà-vu inaspettato, ecco la perfetta definizione del matrimonio d’oggi. La sfida è aperta: osate pure con l’etichetta ma senza toccare il fascino vitale di questo rito ciclico.

*Paola Maruzzi, giornalista pubblicista innamorata dei social e di ogni forma di scrittura.
“Ho radici nell’entroterra abruzzese. Sogno di tornare a vivere a Bologna. Ho lasciato un pezzo di cuore a Milano.La mia base è Viterbo e la Tuscia è la mia nuova avventura”

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