Slow Food: una amatriciana per la ricostruzione di Amatrice

“Chiediamo ai ristoratori di tutto il mondo di inserire in carta il piatto simbolo della città colpita e di tenerlo per almeno un anno. E ai clienti chiediamo di sceglierlo. Per ogni amatriciana consumata verranno devoluti due euro, uno donato dal ristoratore, uno dal cliente. I fondi raccolti saranno direttamente versati al Comune di Amatrice.
Intanto, nell’immediato, l’invito è di scegliere i prodotti alimentari e agricoli che arrivano dalle aree colpite per sostenere l’economia locale.
La rete internazionale di Slow Food si è già messa all’opera per sensibilizzare l’opinione pubblica e raccogliere quante più adesioni possibili. L’iban del Comune di Amatrice per il versamento è: IT 28 M 08327 73470 000000006000 – Causale: Un futuro per Amatrice
In particolare la Condotta di Slow Food Viterbo e Tuscia invita tutti i ristoratori a partecipare all’iniziativa inviando la propria adesione a unfuturoperamatrice@slowfood.it.
Al momento hanno già aderito alcuni ristoranti della provincia di Viterbo presenti nella Guida Osterie d’Italia di Slow Food Editore:
Al Vecchio Orologio (Viterbo), I Giardini di Ararat (Bagnaia), Il Casaletto (Grotte Santo Stefano), Il Moderno (San Martino al Cimino), Il Vicoletto 1563(Vignanello), La Piazzetta del Sole (Farnese), TrediciGradi (Viterbo).
Nei prossimi giorni l’elenco dei ristoratori sarà pubblicato sul portale www.slowfood.it
Per ulteriori informazioni: Slow Food Viterbo e Tuscia, tel. 331.9031439 – 335.318537

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