Il sindaco di Civita Castellana: “Da Acerra nessuno rifiuto”

Il sindaco di Civita Castellana, Gianluca Angelelli, interviene in seguito alla notizia di presunti rifiuti provenienti da Acerra che sarebbero stati inviati in una discarica di Civita Castellana.
“I rifiuti di cui si è parlato negli ultimi giorni e che da Acerra sarebbero partiti per la discarica di Civita Castellana non sono mai stati accolti, dunque non sono a Civita Castellana. La Ecosantagata ha portato in comune i registri di ingresso e ha dimostrato di non aver accolto i rifiuti in questione perché tra i codici autorizzati non ci sono quelli corrispondenti a quelli provenienti da Acerra. Si è generato tanto allarmismo per qualcosa che di fatto non è mai avvenuta.
Tutta questa vicenda abbastanza surreale deve però, a mio avviso, invitare ad una riflessione generale e lasciare spazio ad alcune valutazioni.
La prima considerazione è che esiste a Civita Castellana una discarica per rifiuti non pericolosi autorizzata dalla Regione Lazio. Da ciò consegue che, nei limiti di quella autorizzazione e della normativa vigente, i rifiuti possono essere accolti in quel sito e il Comune non può ostacolarne il conferimento, di qualunque provenienza essi siano.
La seconda considerazione è che il razzismo è ben radicato in tutte le valutazioni fatte intorno a questa vicenda: l’allarmismo infatti si è creato prima di capire che tipo di rifiuti fossero, solo sulla base della provenienza degli stessi. Nessuno ha valutato di cosa si trattasse realmente, giocando di fatto sul nome della città in cui erano depositati.
In terzo luogo la comunicazione politica prematura che il sindaco di Acerra ha voluto dare ai social network e alla stampa dei rifiuti della discarica di Lenza Schiavone portati a Civita Castellana testimonia quanto purtroppo la politica si debba ridurre ad annunci, talvolta frettolosi ed inesatti come in questo caso, perché la pressione esercitata sui sindaci è ormai per molti aspetti insostenibile. Ma quali rappresentanti delle istituzioni siamo tenuti in primis a far rispettare la legalità e in secondo luogo a ragionare e ad agire con la massima oculatezza e lungimiranza.
La battaglia da percorrere è a mio avviso di tutt’altra specie e si riferisce alla gestione in un ambito territoriale molto ristretto dei rifiuti prodotti da ciascun paese. Il ciclo dei rifiuti solidi urbani ritengo vada chiuso ciascuno nel proprio territorio. In questo modo comunità sarebbero assai più responsabilizzate rispetto alla produzione di rifiuti”.

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