Scusate se esisto: quando le donne hanno la loro rivincita

scusate se esisto

“Scusate se esisto” è una commedia brillante con cui il regista Riccardo Milani ha voluto porre l’accento, seppur con toni scanzonati, su temi attualmente di primo piano nel panorama sociale italiano.

Il ruolo delle donne che a tutt’oggi, nonostante il talento, non riescono a conseguire incarichi considerati di esclusivo appannaggio maschile. Il discorso dell’omosessualità, ancora un tabù difficile da rivelare ad un figlio, o a trovare approvazione in una famiglia vecchio stampo di provincia. Ed ancora il problema, tutto italiano, della fuga dei cervelli all’estero, in cerca di un lavoro che la terra natìa non riesce ad offrire.

Protagonisti del film uno splendido Raul Bova e una fantastica Paola Cortellesi, “architetta” abruzzese. Molto dimessa e sciatta nell’apparenza, Serena Bruno, è una giovane professionista che ha conseguito brillantemente gli studi in Italia, e si è poi trasferita all’estero dove ha avuto esperienze di lavoro importanti. Di ritorno nel Bel Paese, da lei amato, pensava di mettere a frutto quel bagaglio di conoscenze che nel frattempo aveva acquisito. Ma nel momento in cui partecipa ad un concorso che tiene molto a cuore, si deve fingere uomo per aggiudicarsi un lavoro che altrimenti non le verrebbe mai assegnato. In seguito al furto del suo motorino, Serena si imbatte in uno squallido quartiere periferico di Roma, e conosce da vicino la vita che ruota attorno al “Cordiale”, un massiccio di cemento dove abitano giovani e anziani che non hanno punti di aggregazione. Vuole dare risposte a questa gente col suo progetto architettonico, ma il giorno del colloquio, tra tanti concorrenti maschi, ha l’intuizione di spacciarsi quale assistente del progettista per raggiungere il suo obiettivo. Così il titolare fittizio dei suoi disegni diventa Raul Bova suo amico e confidente. Lui, proprietario di un locale chic, aveva conosciuto Serena quando si era presentata per fare la cameriera del ristorante. Tra i due non nasce mai una storia d’amore perchè, sebbene separato e con un figlio, lui si definisce eterosessuale, ma la complicità che c’è tra di loro fa sì che lui si presti a svolgere il ruolo, alquanto ridicolo!, dell’architetto Bruno Serena.

Il punto di forza della commedia è dato dalla bravura degli attori, tutti di spicco, da Ennio Fantastichini, nei panni del titolare della ditta appaltatrice, un capo di basso profilo professionale, che si avvale della grintosa segretaria, Lunetta Savino, per far testa ai suoi collaboratori. E poi ancora Marco Bocci, Stefania Rocca, Corrado Fortuna e Cesare Bocci. La rivincita del gentil sesso, originale e intelligente, contrapposta a delle figure maschili impacciate e di scarso valore, in realtà rappresenta il lieto fine del film. E nei titoli di coda si legge che il progetto “chilometro verde” del Corviale di Roma è stato effettivamente affidato ad una donna.

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