Sclerosi multipla: parte il percorso della Asl di Viterbo

La presa in carico del paziente, attraverso la continuità assistenziale tra ospedale e territorio e in collegamento continuo tra gli operatori coinvolti.È l’obiettivo che si pone il percorso diagnostico terapeutico assistenziale e riabilitativo sulla sclerosi multipla, approvato dalla Asl di Viterbo lo scorso 1 giugno con la delibera 796. L’azienda sanitaria locale, attraverso questo atto e la realizzazione di un percorso territoriale, è tra la prima nel Lazio ad applicare le linee guida regionali, emanate nel novembre 2014 con il decreto del Commissario ad acta 386.
La rete aziendale è stata presentata nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato, oltre al direttore generale della Asl, Daniela Donetti, il consigliere nazionale Aism, Lucia Palmisano, il responsabile del centro Sclerosi multipla di Belcolle, Nicola Falcone, il direttore del Distretto B, Franco Bifulco, il direttore delle Cure primarie, Giuseppe Cimarello.
Il percorso è il frutto del lavoro di oltre un anno, svolto in sinergia con l’Associazione italiana sclerosi multipla, che ha visto la partecipazione di tutti i servizi impegnati nel rispondere ai bisogni di natura socio assistenziale del paziente: dal centro sclerosi multipla di Belcolle alla psicologia, dal servizio di assistenza infermieristica al servizio sociale, dalla rete della riabilitazione alla medicina legale, dai tre distretti all’unità delle Cure primarie, fino all’assistenza domiciliare e all’assistenza domiciliare ad alta intensità. La rete comprende anche le strutture convenzionate accreditate. La stessa Aism sarà presente nel tavolo di monitoraggio che, con cadenza trimestrale, avrà il compito di verificare l’attuazione e gli esiti del percorso, in tutte le sue fasi.
“La sclerosi multipla – commenta il direttore generale della Asl di Viterbo, Daniela Donetti – è una patologia che richiede un elevato impegno assistenziale multiprofessionale e multidimensionale da parte del sistema sanitario locale causa la giovane età dei pazienti che ne sono colpiti”.
Il picco di esordio è generalmente identificato tra i 20 e i 40 anni, con un decorso cronico della patologia che richiede, nelle fasi avanzate, la presa in carico del bisogno da parte della rete territoriale. Nel mondo i casi stimati di sclerosi multipla sono circa 2 milioni. Nel territorio della Asl viterbese i dati relativi alla patologia evidenziano un indice di prevalenza pari a 80 casi su 100mila persone.
“La scelta di dare priorità al problema di salute della sclerosi multipla – prosegue Daniela Donetti – è nata sulla base dell’analisi dei dati epidemiologici, ma anche dalla considerazione che questa patologia produce un significativo impatto sulla comunità, sia intesa in linea generale che, nello specifico, della singola rete familiare. Un forte impatto sociale che richiede una uniformità del servizio erogato, una presa in carico completa e la facilitazione dei percorsi, attraverso la rete”.
Il percorso diagnostico terapeutico assistenziale riabilitativo, da questo punto di vista, è lo strumento operativo che garantisce la piena integrazione tra ospedale e territorio e che definisce gli obiettivi, i ruoli e gli ambiti di intervento al fine di garantire la chiarezza: delle informazioni da comunicare agli utenti, dei compiti per quanto riguarda gli operatori.
Alla conferenza stampa sulla presentazione del percorso diagnostico terapeutico assistenziale e riabilitativo rivolto alle persone affette da sclerosi multipla, è intervenuta anche Lucia Palmisano, consigliere nazionale dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla. “Per me è un onore e un piacere essere a Viterbo in questa occasione – ha debutto la dott.ssa Palmisano –. Il percorso è un passaggio fondamentale nella cura e nel contrasto alla sclerosi multipla”.
“La Asl di Viterbo con questo protocollo, che è il primo della Regione Lazio – spiega il consigliere nazionale dell’Aism, Lucia Palmisano -, diventa il modello di riferimento regionale nell’assistenza ai pazienti di sclerosi multipla. Un modello che intendiamo esportare. Come associazione siamo da anni impegnati nella direzione che porta esattamente alla costituzione di una rete ospedale territorio così come è stato fatto a Viterbo. I percorsi diagnostico terapeutici assistenziali e riabilitativi consentono anche una riduzione dei costi che, in una patologia come la sclerosi multipla, sono molto alti da affrontare per tutte le componenti coinvolte. Soprattutto, consentono di accompagnare il malato in tutte le fasi della patologia, senza mai farlo diventare invisibile come spesso purtroppo accade”.
“Il percorso per la sclerosi multipla della Asl di Viterbo – commenta il direttore della Direzione salute e politiche sociali della Regione Lazio, Vincenzo Panella – è il primo ed essere realizzato nel territorio regionale. Per questa ragione assume una caratteristica di sperimentalità e di concretizzazione pratica di un modello teorico, in particolare sul concetto di presa in carico dei pazienti cronici attraverso la continuità tra ospedale e territorio, sul quale la Regione ha molto lavorato.

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