San Pellegrino in Fiore. Godiamoci il successo della festa

E’ il giorno dopo, quello del ci è piaciuto e non ci è piaciuto. Calato il sipario sulla trentunesima edizione dell’evento più atteso e colorato della città dei Papi, quello del 1 maggio che richiama folle di turisti pronti a vivere il ponte lungo di primavera, in cui l’affaccio del sole fa la differenza e lo si è visto negli ultimi due giorni della rassegna, a cospetto di una inaugurazione in cui la pioggia è continuata sino al momento dell’inaugurazione venerdì 28 alle undici, rallentando gli allestimenti.
Ma tutto è poi proseguito nella cadenza di un programma denso di appuntamenti che davvero nulla ha escluso.
Ci è piaciuto:
L’allargamento a un quartiere bello e popolare come Pianoscarano con la collocazione di eventi adatti alla sua identità.
La sfilata di costumi a tema realizzata dal gruppo Gpal del Pilastro, la Compagnia Arcieri Viterbiensis con la “1° Disfida di San Pellegrino in Fiore, gli alunni dell’I.C. Fantappié .

L’App che ha guidato i visitatori lungo il percorso di San Pellegrino in Fiore in grado di fornire in modo rapido e semplice ogni informazione possibile sull’itinerario, sui luoghi, sul programma.
Il Premio Pagine in Fiore con tre concorsi: uno di pittura, uno letterario dedicato a poesie e haiku e uno fotografico tramite Instagram, ideato e curato dalla giornalista Tiziana Mancinelli
“Fiori e Fantasia” con il gruppo GPAL, di Grotte Santo Stefano

Gli Organizzatori: l’ente autonomo San Pellegrino in Fiore, sempre dietro le quinte con le sue due figure storiche, il presidente Armando Malè, e il direttore artistico, Fabio Fontana e tutto il seguito dei volontari dediti a seguire l’andamento della festa, per studiare nuovi progetti in vista dell’edizione del prossimo anno.

L’allargamento ad altre location fuori dal centro storico in dimore di prestigio come la Basilica della Quercia, può incitare alla riflessione di coinvolgere tutti i chiostri della città per distribuire meglio un pubblico sempre più numeroso).
Il programma. La ricchezza del programma nulla ha escluso in termini di folklore, storia, costumi.

Non ci è piaciuto:
Ci aspettavamo nei luoghi strategici come piazza San Pellegrino, piazza San Lorenzo allestimenti scenici meno scontati, perché è vero che l’impatto floreale è sempre di grande appeal, ma una manifestazione come San Pellegrino in Fiore deve di anno in anno sviluppare il massimo nella tematica identificativa. E proprio perché si colloca in una location naturale e meravigliosa c’è da ricercare l’dea originale e la qualità più che la quantità.
(Può indurre allo sviluppo di un’idea concorso con gli studenti degli Istituti d’arte, in parallelo con studenti di architettura del paesaggio).
Maggiore coinvolgimento dei vivai-garden, allestendo un premio di settore per il migliore allestimento.
Il traffico: è stato l’argomento di rilievo per le lunghe file, lunghe code e soste selvagge che si sono generate soprattutto sabato e domenica, giorni comunque che di per sé originano caos, ma sicuramente per l’anno 2018 l’ente organizzatore dovrà pensare a una logistica che, come detto, allarghi anche il programma oltre il quartiere medioevale.

Conclusioni:
Trentuno anni di eventi che hanno sancito una storia importante con un livello di gradimento sempre in crescita, un programma che di anno in anno evidenzia storia e bellezze di una città che in molti stanno scoprendo. Un nutrito programma in cui hanno trovato ampio spazio arte e cultura. Il bilancio dell’edizione 2017 è comunque positivo. Bisogna ora guardare avanti e Armando Malè e Fabio Fontana sono già all’opera.
foto di Donatella Agostini

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