Sala Rossellini: il cinema in biblioteca con l’impegno della Regione

Un ambiente troppo piccolo per un artista decisamente grande. Ma tant’é. Il Consorzio delle Biblioteche di Viterbo apre una sala dedicata a Roberto Rossellini nel quarantesimo anno della scomparsa. Uno schermo con il cineasta immortalato dietro la macchina da presa, alla sua base il Leone d’Oro, vinto al festival di Venezia con il film “Il generale della Rovere”, una piccola platea affollatissima e, nelle prime file, il figlio del mitico regista Renzo e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Poi un nugolo di autorità della politica, ma non solo, come lo scrittore e regista Italo Moscati.
Le presentazioni sono affidate a Paolo Pelliccia. Ma il commissario delle Biblioteche è sicuramente più impegnato (e commosso) a spiegare attività e prospettive del consorzio che a scandire i nomi, seppur rilevanti, degli ospiti: la sala dedicata a Rossellini significa che finalmente il cinema entra nelle biblioteche e ne diventa un segmento fondamentale. Libri, ancora libri certamente, ma non solo. L’idea di dedicare una location a Rossellini ha un valore che travalica il mondo del cinema e la sua storia perché con il film “Roma città aperta”, il regista ha offerto un generoso contributo alla ricostruzione del Paese dopo lo sfacelo della guerra. Rossellini per me è stato uno dei padri della Costituzione.
E poi un riconoscimento anche alla Regione: “Se questa biblioteca è ancora una realtà straordinaria lo dobbiamo anche all’impegno del presidente Zingaretti che ci ha permesso di vivere”. Il governatore ringrazia a sua volta e conferma il contributo finanziario anche per il prossimo anno a favore di “questo luogo meraviglioso che deve continuare ad essere un polmone culturale della città”.
Il contributo di Renzo Rossellini è, invece, assolutamente artistico. Il figlio del grande Roberto illustra sullo schermo i tratti estetici e i contenuti della Grande Enciclopedia mediatica, realizzata assemblando i film, i commenti audio e video, i documenti scritti sul lavoro del papà. Un’opera immensa per quanto preziosa, in 164 ore, che sarebbe auspicabile trasferire sui network non soltanto nazionali. Ovvio, servono risorse che Renzo Rossellini sollecita sommessamente al governatore del Lazio. “Saremmo onorati di far parte di questo progetto”, annuisce Zingaretti. Se non è un impegno scritto, almeno è una promessa.

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foto di Luciano Pasquini

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