Romeo Lippi: vivere rock per tirar fuori le passioni della vita

Che cos’è il rock? Pulsazione interiore, arte, libertà, ribellione, modello di vita. Definizioni come tante sfaccettature, di un genere musicale che penetra nelle ossa e nella pancia prima ancora che nelle orecchie. E che è capace di portarci con sé, elevandosi nei virtuosismi di un riff di chitarra elettrica, di stordire con i ritmi aggressivi dell’heavy e commuovere con le suggestioni di graffianti, struggenti ballate. Tutti noi percepiamo istintivamente come la musica in genere possa prendersi cura di noi, nei momenti in cui ne abbiamo bisogno. E c’è chi ha scelto la musica rock e d’autore come mezzo innovativo per aiutare gli altri a vivere meglio. Romeo Lippi, psicologo e psicoterapeuta viterbese, non ha dubbi in proposito. “Non potrei vivere senza rock, né senza psicologia. Per vivere bene non posso far altro che integrare queste due parti fondamentali di me stesso: se ne vivessi una sola, morirei dentro e fuori”. Per Romeo Lippi, il rock è una filosofia di vita. “Vivere rock significa tirare fuori le passioni, le emozioni. Sono quelle che poi ci aiutano a fare le scelte importanti della nostra vita. Quelle che ci fanno raggiungere i nostri obiettivi, realizzare i nostri sogni”. Mettere a fuoco le nostre personali “domande interne”, riconoscere quali sono le nostre esigenze profonde, è solo il primo passo verso la loro possibile realizzazione. “Una grande quantità di persone vive in uno stato di “normopatia”. Siamo normopatici quando ci accontentiamo di quello che abbiamo, quando ci sforziamo di ricoprire il ruolo che la società ci ha assegnato, mortificando le nostre vere aspettative, i nostri desideri. Soddisfatti all’apparenza, frustrati e tristi dentro”. Ecco che il rock e la musica d’autore possono essere gli strumenti di un percorso, in grado di curare le nostre ferite interiori. La cosiddetta song-therapy (terapia delle canzoni) canzoni italiane e straniere e pezzi di cantautori italiani. “Il legame fra la scienza della mente e l’arte dei cantastorie moderni è molto più profondo di quello che potrebbe sembrare. Ognuno di essi è portatore di un grande tema della psicologia: amore, ribellione, rivincite, cadute e risalite”. Lippi porta ad esempio Vasco Rossi, come modello di vita spinta al massimo, di istinto e carpe diem; parla di De Gregori come poeta dei simboli, colui che parte dalle esperienze quotidiane per cercare di vedere oltre; e poi ancora della ribellione di Califano, la grande saggezza di Battiato, e gruppi come Subsonica e Baustelle. Esperienze che appartengono a noi tutti, veicolate in modo potente dalla musica che tutti noi abbiamo imparato ad amare. Concetti espressi anche nei seminari monografici a loro dedicati, in cui Romeo Lippi racconta i cantautori come veri e propri poeti dell’anima. Approfondimenti psico-musicali che Lippi presenterà prossimamente alla grande kermesse di Caffeina, il festival culturale in programma a Viterbo dal 24 giugno al 3 luglio, in compagnia della band, “Le Ferite”, nella quale egli stesso suona. “Nei testi e nelle musiche si riversa inevitabilmente la mia esperienza personale, la mia storia e quella dei miei pazienti. Per me la scrittura ha funzione liberatoria, e mezzo per creare ulteriore comunicazione fra me e gli altri”. Che cos’è allora il rock? Ha provato a rispondere Gene Simmons, leader della leggendaria band dei Kiss: “Il rock è trovare chi sei”.
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