Racconto dell’Epifania. Un giorno da edicolante

edicola piazza del Teatro

Gianni si alza presto la mattina, tutti i giorni, da oltre vent’anni alle 5 è già in piedi, ormai non ha neanche più bisogno della sveglia, si è abituato. Si gira guarda Laura che dorme e la bacia, un caffè bollente, una sigaretta, la barba e si parte.

Il tragitto è breve, circa 4 chilometri di tratto stradale, con le case ai margini a quell’ora deserta. D’estate la percorre in meno di dieci minuti, ricorda a memoria  i dettagli. Adesso che è inverno impiega un paio di minuti in più, deve andare piano a quell’ora il fondo stradale è ghiacciato ci vuole prudenza.

Prima delle sei arriva in città dove ha l’edicola nella piazza del Teatro. Il barlume dal retrobottega dell’alimentari di Franco è l’unico segno di vita, lo guarda distrattamente ancora assonnato, si fruga nelle tasche alla ricerca delle chiavi, apre, accende le luci e richiude la porta, dietro di sé, dominante, un Giuseppe Verdi ripulito per il suo bicentenario nel 2013.

Gianni apre il cassetto per riporvi un po’ di contante per i resti sperando che non arrivi, come al solito, quello che, manco a farlo apposta, ogni mattina arriva e compra il giornale con 50 euro interi. Alle volte deve correre al bar a fianco a chiedere se, per favore, hanno loro il cambio perché dopo un quarto d’ora è già rimasto senza resto.

Sente in lontananza il rumore di un furgone, è quello delle consegne, inconfondibile: Riapre la porta e tira fuori le casse della resa, sempre più abbondante, si mette i guanti e aspetta di vedere  il conducente del furgone delle consegne, lui inizia alle 3 ogni giorno, per caricare giornali e riviste da consegnare alle “sue” 40 edicole.

Arriva, scende sbattendo la porta, slega la corda ed apre il portellone. Oggi sono 3 casse, ci sono i settimanali televisivi e i supplementi. Questo è l’unica cosa che  sa, cosa contengano quelle casse gli è ignoto, lui non ordina le pubblicazioni a lui le mandano d’ufficio nella varietà e nella quantità che qualcun altro decide.

Gianni ritira le casse saluta ed  apre  la bolla di consegna, un lenzuolo di carta che non finisce più, e inizia a spuntare, a controllare la corrispondenza tra quanto riportato e quello che gli è stato consegnato. Tira fuori giornali e periodici dalle casse, li conta, li mette in bella vista  al loro posto e spunta ogni voce. Sbuffa: ancora, anche oggi 12 copie di “L’almanacco del sudoku” e solo 5 di “Sorrisi e Canzoni TV”, come al solito. Ti mandano sempre quello che non si vende e poco di quel che si vende. Negli ultimi tre anni le vendite si sono più che dimezzate, internet incalza. Alza il capo chino sulla bolla e sbuffa di nuovo, “ma chi me l’ha fatto fare?” pensa tra se e se. Ma arriva Laura e si rincuora.

Oggi è l’Epifania, la gente arriverà più tardi rispetto al solito, non lavorano, loro, Gianni può fare le cose con un po’ più di calma rispetto agli altri giorni quando deve interrompersi, frugare nelle casse alla ricerca di l’unica copia di “Armi e Tiro” che, il figlio del gioielliere, pare abbia sempre urgenza di leggere la mattina presto prima di aprire.

Sono quasi le sette quando arriva la prima cliente, una vedova con il suo cagnolino che prima di tutto vuol scambiare quattro chiacchiere di cortesia. Gianni prende il giornale e glielo porge, ormai conosce a memoria quello che la maggior parte dei propri clienti, quelli rimasti, vuole.

Pian piano iniziano ad arrivare alla spicciolata tutti gli altri. Adesso che è finita la messa nella piccola chiesa di San Marco, ci sarà l’assalto. E’ sempre così. In due minuti gli si accalcano davanti al bancone  persone affannate che pare non siano in grado di aspettare ordinatamente il loro turno. Protendono le mani con i soldi e agguantano il giornale infilando il braccio in mezzo a chi gli sta davanti. Gianni  sorride e ringrazia La mattinata scorre.

Gianni con calma inizia a riporre i giornali e a scrivere le rese sul foglio della bolla. Ha venduto 80 giornali e 40 riviste incassando circa 150 euro per un guadagno, lordo, di una trentina di euro. Arrivano le 13:00 si chiude, oggi solo mezza giornata di lavoro.

Buona Befana a Gianni e Laura, che con la loro cortesia dall’Edicola di Piazza del Teatro a Viterbo rendono la Tuscia più calda sollecitando il piacere a leggere. 

 

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