Presepe vivente a Civita di Bagnoregio tra storia e magia

Giuseppe e Maria e il bambinello a Bagnoregio

Civita di Bagnoregio, borgo suggestivo e ricco di fascino, ormai da anni, in occasione delle festività natalizie, ospita un evento indimenticabile: il Presepe Vivente. Siamo lontani migliaia di chilometri da Betlemme, eppure qui c’è qualcosa di magico che ogni volta riesce ad avvolgere chi osserva la nascita di Gesù. I personaggi sembrano diventare reali e, calata la sera, il borgo si illumina della sola luce delle fiaccole, pronto a far rivivere la tradizione. Perché il Presepe a Civita è unico. Il fascino di uno dei borghi più belli d’Italia si mescola alla forza religiosa. Qui, per le vie della città che muore, si snoda la vita ai tempi di Gesù bambino.

Prima del Ponte i soldati presidiano in sella ai loro cavalli l’ingresso al Presepe. Arrivati all’interno del borgo c’è il mercato nella piazza principale, dove le signore di Bagnoregio mettono in vendita il pane appena sfornato e gli allevatori il loro bestiame. Il mangiafuoco, intanto, intrattiene il suo pubblico danzando tra le fiamme. Qua e là, tra i vicoli ci sono le botteghe del calzolaio, del venditore di utensili, del produttore di formaggio. I bambini invece corrono tra la gente, liberi e senza il peso di alcun ruolo. Ma chi è la gente del Presepe di Civita? Sono persone comuni che per amore del luogo e della tradizione si sacrificano ogni anno al freddo dell’inverno indossando le vesti della Giudea. Molti sono giovani, alle prime esperienze con la Natività, ma altri prendono parte a questa tradizione da anni, come Castore, il pastore proprietario del bue e dell’asinello nella grotta. E’ un uomo di Civita, nato e vissuto in questo borgo. Alle richieste dei turisti di mettersi in posa con i suoi animali risponde con un sorriso e si appresta ad esaurire tutte le loro richieste. Se glielo chiedi, è pronto a raccontarti qualsiasi tipo di aneddoto legato alla Natività di Civita e al suo asinello. Mariano e Stefano sono due dei Romani cattivi. Non parlano molto, data la serietà del loro ruolo, si preoccupano piuttosto di accudire i loro destrieri e di catturare con maestosità l’attenzione di chi arriva sul posto. E ci sono altri come loro, che non rinuncerebbero mai al loro ruolo, quale esso sia. Che siano soldati romani, giudei o venditori, qui tutti sentono il personaggio appartenere a loro stessi.

Infine ci sono loro, Giuseppe e Maria. Si fanno attendere, come è giusto che sia, chiusi nella loro casa all’ingresso di Civita mentre si preparano per arrivare alla grotta. TusciaUp ha avuto l’esclusiva di entrare nella loro casetta per fotografarli più intimamente, lontano dagli occhi indiscreti della gente. Ecco che prima della partenza i due escono di casa e indugiano per qualche momento nel loro giardino, guardandosi con affetto, pronti a dare la luce al Figlio di Dio. Fanno quasi tenerezza, giovani come sono. Anche loro, essendo alle prime uscite, sono un po’ imbarazzati. Intorno a loro le addette alla vestizione si assicurano che tutto sia perfetto, d’altronde è il loro lavoro. Usciti di casa iniziano il loro cammino, che li porterà alla famosa grotta dove Gesù vedrà la luce. Ora compare anche il Bambinello, un vero bambino piccolo tenuto in braccio dalla Madonna. Gli altoparlanti suonano una musica storica, la gente scende per andare a vedere la Natività. Quella è l’ultima tappa, dopodichè si dovrà riscendere il Ponte e lasciare questa Betlemme arroccata su un monte di Tufo. La gente, andandosene, oltrepassa soddisfatta la volta principale, sorvegliata da altri Romani, la quale immette nella famosa discesa. C’è ancora tempo per girarsi un’ultima volta ed esclamare: “Mai visto un posto così suggestivo. Ci è piaciuto molto”.

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