PRC/No forte e chiaro al prosciugamento del Lago di Bracciano

La Federazione del PRC/SE di Viterbo si unisce al PRC di Civitavecchia e al Comitato Regionale di Rifondazione, nell’aderire alla mobilitazione di sabato 1 luglio alle ore 10.00, presso le idrovore ACEA di località “La Marmotta” (Civitavecchia), per dire un NO forte e chiaro al prosciugamento del lago di Bracciano.
Le ragioni della manifestazione “di protesta e di proposta” – che è stata promossa dall’Ente Parco di Bracciano e Martignano, dai Comuni di Trevignano Romano, Bracciano, Anguillara-Sabazia e dal Consorzio “Lago di Bracciano” – riguardano infatti anche il limitrofo territorio della Tuscia. Chiamiamo a raccolta tutti i cittadini, i comitati e le associazioni per fermare la scellerata captazione da parte di ACEA dell’acqua di Bracciano, all’origine del disastro ambientale che sta vivendo il lago (il cui bacino si è vistosamente ristretto) e del danno economico per i comuni lacustri che vivono di turismo.
Rifondazione Comunista deplora la politica di ACEA volta a massimizzare facili profitti, depredando letteralmente le risorse idriche del territorio senza investire negli acquedotti e nella rete idrica ereditata dai Comuni, ridotta ad un colabrodo per mancanza di manutenzione. ACEA SpA, gestore unico dell’ATO 2, ha più che raddoppiato (in alcuni casi triplicato) il costo delle utenze procedendo a distacchi indiscriminati in molti comuni del comprensorio (tra cui Allumiere) ad utenti che mai avevano ricevuto da parte di ACEA i bollettini di pagamento.
Tutto questo in contrasto con il risultato referendario del 2011, che respinse il tentativo di privatizzare l’acqua pubblica (tentativo rientrato dalla finestra grazie al decreto Madia, che impone nuovamente ai Comuni la privatizzazione di servizi essenziali), e in barba anche alle dichiarazioni del M5S, paladini dell’acqua pubblica in campagna elettorale ma assolutamente in linea con la politica Aziendale di ACEA, di cui il Comune di Roma detiene il 51% delle quote azionarie.
Cosa aspetta la Sindaca Raggi, Presidente anche dell’area Metropolitana di Roma (ex provincia) a ri-pubblicizzare ACEA, invece di procedere allo sgombero del Comitato dell’acqua pubblica dalla sede romana del Rialto, in Via S. Ambrogio? Cosa aspetta Zingaretti ad applicare la Legge di Iniziativa popolare promossa dal CRAP (Comitato Regionale Acqua Pubblica) e approvata all’unanimità nel 2014 dal Consiglio Regionale del Lazio da lui presieduto, la quale prevede il superamento di ATO 2 e l’istituzione di Ambiti di Bacino Idrografico, gestiti dagli Enti Locali? L’approvazione di questa legge, fra l’altro, eviterebbe ai Comuni (tra cui Ladispoli e Civitavecchia) che hanno fatto ricorso al TAR e al Consiglio di Stato contro il Commissariamento imposto dalla Regione per rimanere fuori da ATO 2, di pagare le spese processuali.
Con la sua partecipazione alla manifestazione del 1 luglio, il PRC ribadisce la sua critica politica alle scelte di speculazione sull’acqua bene comune e alla devastazione del territorio da parte di ACEA, sostenuta dal Comune di Roma e della Regione Lazio.

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