Pasoliniana: un forte e toccante omaggio all’artista

Pasoliniana: pugno allo stomaco, stretta al cuore e commosso omaggio insieme.

A quarant’anni dalla tragica scomparsa di Pasolini, l’associazione culturale Astarte ha messo in scena sabato 12 dicembre il testo di Augusto Scano al Teatro San Leonardo di Viterbo.

“Non è uno spettacolo rassicurante” aveva anticipato Paolo Manganiello, regista insieme a Chiara Palumbo, in occasione della conferenza stampa di presentazione. Una rappresentazione dove a tratti si ode la voce stessa del poeta scomparso.

L’assenza della trama focalizza e amplifica la connotazione tragica del momento dell’uccisione di Pasolini. Gli attori del progetto Teatro Integrato si muovono su una scena volutamente nuda, essenziale, pronta per essere riempita di suggestioni, “dove ogni corpo è solo una realtà lontana, un povero innocente”.

Personaggi delle borgate romane, ragazzi di vita, prostitute, madri. Provocazioni, visioni, dissolvenze oniriche, dove anche la musica ha il suo ruolo importante: il Valzer della Toppa, scritto da Pasolini per Gabriella Ferri. E poi Pink Floyd e Domenico Modugno.

Una commemorazione sincera e scevra da ogni retorica; omaggio ad un poeta che negli anni ’70 aveva previsto con lucidità i guasti che il consumismo avrebbe causato di lì a poco: il vuoto dei valori, l’impoverimento morale, la “mancanza di ogni pietà”.
Ma la società benpensante e sorda preferì il muro dell’etichetta: intellettuale di sinistra e omosessuale. Terribilmente scomodo ed estremo. E poi venne ucciso, in un contesto sanguinoso da tragedia greca che avrebbe potuto inventare, sceneggiare, dirigere e interpretare da lui stesso.

Pasoliniana è stato portato in scena dagli attori del Teatro Integrato: persone che per vari motivi fanno più fatica degli altri a tenere il passo nella società, per problemi di disabilità fisica, di disagio mentale, o perché provenienti da realtà carcerarie o da culture diverse.
E la scelta di rappresentare Pasolini si colloca alla perfezione nell’ottica della loro integrazione e accoglienza, se anche Pasolini disse che bisogna “continuare imperterriti, ostinati, eternamente contrari, a pretendere, a volere, a identificarsi col diverso…”

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Foto di Donatella Agostini

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